Tuesday, 22 June 2021

Sbattezzo

Oggi ho scaricato e stampato il modulo per lo sbattezzo; domani andrò a spedire la raccomandata. Modulo e istruzioni si trovano comodamente su questa pagina del sito dell’UAAR, l’Unione degli Atei e Agnostici Razionalisti.
Non l’avevo fatto prima un po’ per pigrizia, un po’ per dimenticanza, un po’ perché non cancella né il fatto che io sia stato battezzato senza poter obiettare, né l’irrilevanza che questo battesimo ha poi avuto nella mia vita. Una parte di me lo riteneva un gesto superfluo, forse un po’ infantile, come bloccare qualcuno dopo che smetti di frequentarlo, o forse addirittura una resa, un mio riconoscere che questo battesimo mai cercato un qualche segno l’ha lasciato, sulla mia vita, se lo riconosco il tanto da volerlo “disfare”.
Ma se, arrivati al 2021, la Chiesa punta ancora i piedi e pretende di interferire con la vita istituzionale del mio Paese sventolando un concordato stretto quasi un secolo fa con letteralmente il governo fascista, la cosa smette di essere irrilevante. Richiedere lo sbattezzo non cambierà nulla nella mia vita quotidiana, non cambierà che in una chiesa (l’edificio) ci metto piede solo da appassionato di storia dell’arte, ma voglio prendere anche formalmente le distanze dalla Chiesa, rescindere ogni legame anche solo puramente ipotetico con un’istituzione che va contro ogni insegnamento della figura che finge di venerare.

A prescindere da quanti cavalli io abbia in questa corsa specifica, è inaccettabile che la Santa Sede anche solo pensi di potersi permettere di interferire nella legiferazione di uno Stato sovrano e laico. A maggior ragione quando si tratta di diritti umani.
Normalmente non faccio proselitismo, non ficco più il naso nella religiosità altrui, non ne giudico le scelte di vita, ma a questo giro devo dirlo: IO MI SBATTEZZO; FATELO ANCHE VOI. Se già non frequentate la chiesa, se già siete indifferenti, se già credete ma siete consapevoli che, dovesse anche esistere, Dio non è quest’entità maligna che perpetra l’oppressione, se già siete passati a qualche altra religione ma non avete ancora espletato questa formalità, scaricatevi il modulo, stampatelo, compilatelo e speditelo alla parrocchia di riferimento.
Non è una questione di fede o spiritualità – quelle, se le avete, non spariranno con un pezzo di carta. È una questione meramente politica: un’improvvisa ondata di richieste di sbattezzo sarebbe un segnale preciso che no, Santa Sede, il mio Paese non si tocca. Giù le mani. Ed è raro che mi salga il pattriotismo, ma a questo giro non posso fare altrimenti: il tempo e i soldi che spreco a spedire una raccomandata non sono nulla di fronte a vedere la mia dignità di cittadino laico di uno Stato laico calpestata così da un’istituzione che chiaramente ha dimenticato che ci sono certi limiti che non può più permettersi di oltrepassare.

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