Don’t believe a word,
Words are so easily spoken
And your heart is just like a promise:
Made to be broken.
Words are so easily spoken
And your heart is just like a promise:
Made to be broken.
Questo pomeriggio on air abbiamo le Octavia Sperati, probabilmente condannate a morte certa come i The Crest, dato che si vocifera che la cantante Silje Wergeland sia la nuova voce dei The Gathering.
Pensavo al modo particolare che ho di gestire i miei stati emotivi.
Purtroppo, come probabilmente avrete capito, sia che mi seguiate da due anni e mezzo o da poco, sono totalmente incapace di indifferenza. O meglio, sono molto abile a dimostrarla, ma nel profondo non mi appartiene mai. Questo perché ho il dono, che spesso è una maledizione, di amare (ed anche odiare) in maniera molto appassionata: passo dal fuoco al ghiaccio, senza una temperatura di mezzo, né tanto meno assenza di calore.
È dunque un’ovvia conseguenza di ciò che, se non tengo a freno i miei sentimenti, rischio di provocare danni incalcolabili: alla mia psiche, alla mia reputazione, alla mia dignità, al mio ego smisurato. Non essendo uno stupido, ho provveduto, anche inconsciamente, a trovare un modo di prevenire tali danni. Credo sia calzante la similitudine con un rubinetto: ho messo un rubinetto ai miei sentimenti, in modo da decidere come, quando, se e quanto farli fluire.
So che come discorso può sembrare molto arrogante, ma ho la razionalità sufficiente per dominare il mio lato emotivo. Ne sono quasi perfettamente in grado. O meglio, ne sono in grado quando si tratta di sentimenti di grossa portata, diciamo dall’innamoramento in su. Per quanto riguarda la blanda attrazione o il “piacersi”, non ho affatto controllo, ma non è un problema, perché riesco a vivere entrambe le cose in maniera abbastanza distaccata. E poi, sono un ottimo modo per tastare il terreno.
Mettiamo in chiaro una cosa: non sono contrario ad innamorarmi, né non lo desidero. Solo che non ho intenzione di rischiare più del dovuto. Sono più che propenso ad aprire il rubinetto, ma non intendo farlo finché non avrò sufficienti certezze dall’altra parte. Il rubinetto resta chiuso fintanto che qualcuno mi piace ma non mostra interesse. Quando inizia a mostrare interesse, se vedo che è superiore al mio, apro appena appena. E così via. Ma non intendo rinunciare al mio controllo finché non so che posso fidarmi. Ed è vero, la volta che l’ho fatto, quando deliberatamente ho lasciato che il flusso dei sentimenti sgorgasse libero senza impedimenti, ne è valsa la pena. Oh, eccome se ne è valsa, sono felice di averlo fatto! Ma non credo che sia possibile di nuovo.
Questo è il modo in cui si affronta un flirt dopo l’altro senza esserne toccati veramente quando si rivela essere un buco nell’acqua. Anche se mi rendo conto di trovarmi di fronte una persona della quale potenzialmente potrei innamorarmi perdutamente (in particolare quando questa è di una bellezza tanto levigata da togliere il fiato ad ogni apparizione improvvisa), e con “potenzialmente” intendiamo “sicuramente, se non ci fosse il rubinetto”, non accade nulla, nessuno si fa male, nessuno perde la faccia, io non calpesto il mio orgoglio. Al massimo lusingo, ma quello è un altro paio di maniche, perché dopo diventa facilissimo fingere indifferenza e far finta che non sia successo nulla se non che ho bevuto uno Scivolo di troppo. Così, anche se il sentimento di attrazione c’è, non si va oltre, non c’è nessuna evidenza da negare e la mia indifferenza sembra davvero genuina. Peraltro, è facile spostare il sentimento di attrazione sul prossimo bersaglio e chiudere il discorso lì.
Il problema è: anche se non sono innamorato e non sto male, sono comunque infastidito perché ancora non ho trovato un buon nuovo bersaglio. Si continua a cercare, ovviamente, ma in attesa di trovarlo le cose si fanno antipatiche e il pensiero tende ad andare dove non deve. Non è doloroso, è solo fastidioso. Ma c’è.
Purtroppo, come probabilmente avrete capito, sia che mi seguiate da due anni e mezzo o da poco, sono totalmente incapace di indifferenza. O meglio, sono molto abile a dimostrarla, ma nel profondo non mi appartiene mai. Questo perché ho il dono, che spesso è una maledizione, di amare (ed anche odiare) in maniera molto appassionata: passo dal fuoco al ghiaccio, senza una temperatura di mezzo, né tanto meno assenza di calore.
È dunque un’ovvia conseguenza di ciò che, se non tengo a freno i miei sentimenti, rischio di provocare danni incalcolabili: alla mia psiche, alla mia reputazione, alla mia dignità, al mio ego smisurato. Non essendo uno stupido, ho provveduto, anche inconsciamente, a trovare un modo di prevenire tali danni. Credo sia calzante la similitudine con un rubinetto: ho messo un rubinetto ai miei sentimenti, in modo da decidere come, quando, se e quanto farli fluire.
So che come discorso può sembrare molto arrogante, ma ho la razionalità sufficiente per dominare il mio lato emotivo. Ne sono quasi perfettamente in grado. O meglio, ne sono in grado quando si tratta di sentimenti di grossa portata, diciamo dall’innamoramento in su. Per quanto riguarda la blanda attrazione o il “piacersi”, non ho affatto controllo, ma non è un problema, perché riesco a vivere entrambe le cose in maniera abbastanza distaccata. E poi, sono un ottimo modo per tastare il terreno.
Mettiamo in chiaro una cosa: non sono contrario ad innamorarmi, né non lo desidero. Solo che non ho intenzione di rischiare più del dovuto. Sono più che propenso ad aprire il rubinetto, ma non intendo farlo finché non avrò sufficienti certezze dall’altra parte. Il rubinetto resta chiuso fintanto che qualcuno mi piace ma non mostra interesse. Quando inizia a mostrare interesse, se vedo che è superiore al mio, apro appena appena. E così via. Ma non intendo rinunciare al mio controllo finché non so che posso fidarmi. Ed è vero, la volta che l’ho fatto, quando deliberatamente ho lasciato che il flusso dei sentimenti sgorgasse libero senza impedimenti, ne è valsa la pena. Oh, eccome se ne è valsa, sono felice di averlo fatto! Ma non credo che sia possibile di nuovo.
Questo è il modo in cui si affronta un flirt dopo l’altro senza esserne toccati veramente quando si rivela essere un buco nell’acqua. Anche se mi rendo conto di trovarmi di fronte una persona della quale potenzialmente potrei innamorarmi perdutamente (in particolare quando questa è di una bellezza tanto levigata da togliere il fiato ad ogni apparizione improvvisa), e con “potenzialmente” intendiamo “sicuramente, se non ci fosse il rubinetto”, non accade nulla, nessuno si fa male, nessuno perde la faccia, io non calpesto il mio orgoglio. Al massimo lusingo, ma quello è un altro paio di maniche, perché dopo diventa facilissimo fingere indifferenza e far finta che non sia successo nulla se non che ho bevuto uno Scivolo di troppo. Così, anche se il sentimento di attrazione c’è, non si va oltre, non c’è nessuna evidenza da negare e la mia indifferenza sembra davvero genuina. Peraltro, è facile spostare il sentimento di attrazione sul prossimo bersaglio e chiudere il discorso lì.
Il problema è: anche se non sono innamorato e non sto male, sono comunque infastidito perché ancora non ho trovato un buon nuovo bersaglio. Si continua a cercare, ovviamente, ma in attesa di trovarlo le cose si fanno antipatiche e il pensiero tende ad andare dove non deve. Non è doloroso, è solo fastidioso. Ma c’è.
Attempting to ignore how you affect
The presence of my solitude.
Peaceful outbreak conquer silence
With exuberant revenge.
End of time approaches as the eye
Hunts with desperation.
AdoVato, chi meglio di me può comprendervi?
ReplyDeleteA volte davvero temo di essere incapace di amare; ma sapete cosa realmente credo?
Che, come disse Gary Oldman nel celeberrimo Bram Stoker's Dracula " I too have loved. And i shall love again".
Il rubinetto è un'utilissima difesa, nonchè la migliore adottabile.
Previene da molte sofferenza inutili.
Sono certa che il Vostro invidiabile genio Vi consentirà di capire con sicurezza quando sarà il caso di aprirlo.
Del resto, l'acqua è un bene prezioso e non va sprecato ;D
Vi mando un gotico bacio.
The Countess
Il corpo pecca, ma una volta che ha peccato ha superato la sua colpa perché l'azione è una forma di purificazione: nulla più rimane se non il ricordo di un piacere o la voluttà di un rimpianto. L'unico modo per liberarsi di una tentazione è di abbandonarvisi: resistete, e la vostra anima si ammalerà di nostalgia per le cose che si è vietata, di desiderio per ciò che le sue mostruose leggi hanno reso mostruoso e fuori legge
ReplyDeleteMa è la mia Lord Sarry lei! *___*
ReplyDeleteMettiamo in chiaro una cosa: non sono contrario ad innamorarmi, né non lo desidero. Solo che non ho intenzione di rischiare più del dovuto
ReplyDeletela penso come te cucciolo, dici che siamo una generazione di cinici?
Io continuo a sperare, sappilo.
ReplyDeleteA breve si lasceranno e tu.. appena ci scappa tira fuori la lingua u.u