In primo luogo: oggi la mia adorata gattina Murka compie dodici anni, per cui mi aspetto che le facciate gli auguri, se non volete essere fustigati per lesa maestà.
Chiarito questo punto fondamentale, la mia prima settimana a Düsseldorf è andata bene e se non scrivo sul blog è solo per problemi di internet, e non perché sono morto. E diciamolo pure: questa della connessione è l’unica magagna della vacanza, perché per il resto me la sto godendo talmente tanto che un pensierino a rimanere qui invece che tornare in Italien lo sto facendo seriamente. Ma forse è il caso di scendere nei dettagli.
Innanzi tutto, la famiglia che mi ospita è molto simpatica. Il primo giorno mi hanno invitato a pranzo sebbene io abbia pagato solo per l’alloggio, e la sera dopo hanno organizzato un barbecue e mi hanno chiesto di unirmi. La mamma e il papà sono molto simpatici e ospitali, e mi hanno dato un sacco di consigli su come girare per Düsseldorf, dove fare la spesa eccetera. Mentre i figli sono simpatici, alla mano e piuttosto divertenti. A proposito di loro, purtroppo non si può avere tutto nella vita, e le mie speranze nei loro riguardi non si sono avverate: il primo convive con la ragazza, ergo è etero (e, detto sinceramente, è anche un bene che lo sia); la seconda è una ragazza, e tanto basta; il terzo non è nemmeno malaccio, ma non ci siamo proprio. Ergo, pazienza, si cercherà altrove. E poi ci sono il gatto e il cane...
Il gatto è molto bello, nulla da obiettare. Il cane, invece, è un orso. No, sul serio: avete presente il cane di Heidi? Ecco, aggiungeteci il nonno. Fortunatamente, però, oltre che enorme è anche abbastanza mansueto e mi ha preso in simpatia. E non ha l’abitudine di leccare le mani, che è ciò che detesto nei cani di grosse dimensioni.
Ciò detto, passiamo al corso. Il test d’ingresso era, fra un po’, più difficile di quello d’inglese della SSLMIT, ed è partito direttamente con una composizione scritta. Beh, inutile dire che ho fatto meglio la parte di grammatica. Ad ogni modo, il corso è molto tosto e impariamo tantissimo, in pochi giorni sono passato da sapere solo la grammatica a mettere assieme delle frasi e parlare per strada. E, a proposito di parlare, il primo giorno è stato il delirio più assoluto: il nostro gruppo è composto da italiani, francesi, spagnoli, portoghesi, ucraini, romeni e perfino giapponesi, con la segretaria che è catalana. Il risultato? Nel giro di otto ore ho parlato in tedesco, inglese, italiano, francese, russo, catalano e neerlandese, con perfino le quattro parole di giapponese che so. È stato qui che mi sono reso conto che so parlare davvero un sacco di lingue. Beh, per fortuna dal giorno dopo siamo passato al solo Deutsch (con qualche integrazione in inglese se proprio siamo con l’acqua alla gola fra di noi, e nemmeno quello con gli insegnanti), così almeno posso essere sicuro di essere a Düsseldorf e non a Babilonia, dato che qui c’è pure la torre.
Per il resto, abbiamo visitato l’Alststadt (centro storico) di Düsseldorf e pure Colonia, con il Duomo e il Museo del Cioccolato, e mi sono divertito un sacco. Da quando sono qui ho fatto la gioia delle case discografiche comprando esattamente dodici CD, di cui trovate le copertine di seguito (in ordine alfabetico per artista; la dicitura “S.E.” significa “Special Edition”). Dovrò fare un pacchetto per rispedirli in Italia, mi aggiungeranno troppo peso in valigia.
Chiarito questo punto fondamentale, la mia prima settimana a Düsseldorf è andata bene e se non scrivo sul blog è solo per problemi di internet, e non perché sono morto. E diciamolo pure: questa della connessione è l’unica magagna della vacanza, perché per il resto me la sto godendo talmente tanto che un pensierino a rimanere qui invece che tornare in Italien lo sto facendo seriamente. Ma forse è il caso di scendere nei dettagli.
Innanzi tutto, la famiglia che mi ospita è molto simpatica. Il primo giorno mi hanno invitato a pranzo sebbene io abbia pagato solo per l’alloggio, e la sera dopo hanno organizzato un barbecue e mi hanno chiesto di unirmi. La mamma e il papà sono molto simpatici e ospitali, e mi hanno dato un sacco di consigli su come girare per Düsseldorf, dove fare la spesa eccetera. Mentre i figli sono simpatici, alla mano e piuttosto divertenti. A proposito di loro, purtroppo non si può avere tutto nella vita, e le mie speranze nei loro riguardi non si sono avverate: il primo convive con la ragazza, ergo è etero (e, detto sinceramente, è anche un bene che lo sia); la seconda è una ragazza, e tanto basta; il terzo non è nemmeno malaccio, ma non ci siamo proprio. Ergo, pazienza, si cercherà altrove. E poi ci sono il gatto e il cane...
Il gatto è molto bello, nulla da obiettare. Il cane, invece, è un orso. No, sul serio: avete presente il cane di Heidi? Ecco, aggiungeteci il nonno. Fortunatamente, però, oltre che enorme è anche abbastanza mansueto e mi ha preso in simpatia. E non ha l’abitudine di leccare le mani, che è ciò che detesto nei cani di grosse dimensioni.
Ciò detto, passiamo al corso. Il test d’ingresso era, fra un po’, più difficile di quello d’inglese della SSLMIT, ed è partito direttamente con una composizione scritta. Beh, inutile dire che ho fatto meglio la parte di grammatica. Ad ogni modo, il corso è molto tosto e impariamo tantissimo, in pochi giorni sono passato da sapere solo la grammatica a mettere assieme delle frasi e parlare per strada. E, a proposito di parlare, il primo giorno è stato il delirio più assoluto: il nostro gruppo è composto da italiani, francesi, spagnoli, portoghesi, ucraini, romeni e perfino giapponesi, con la segretaria che è catalana. Il risultato? Nel giro di otto ore ho parlato in tedesco, inglese, italiano, francese, russo, catalano e neerlandese, con perfino le quattro parole di giapponese che so. È stato qui che mi sono reso conto che so parlare davvero un sacco di lingue. Beh, per fortuna dal giorno dopo siamo passato al solo Deutsch (con qualche integrazione in inglese se proprio siamo con l’acqua alla gola fra di noi, e nemmeno quello con gli insegnanti), così almeno posso essere sicuro di essere a Düsseldorf e non a Babilonia, dato che qui c’è pure la torre.
Per il resto, abbiamo visitato l’Alststadt (centro storico) di Düsseldorf e pure Colonia, con il Duomo e il Museo del Cioccolato, e mi sono divertito un sacco. Da quando sono qui ho fatto la gioia delle case discografiche comprando esattamente dodici CD, di cui trovate le copertine di seguito (in ordine alfabetico per artista; la dicitura “S.E.” significa “Special Edition”). Dovrò fare un pacchetto per rispedirli in Italia, mi aggiungeranno troppo peso in valigia.
E insomma, questo è più o meno tutto. Mi mancate tutti, soprattutto la Bloempje (a cui mando un bacio aus Deutschland), e questo fatto di internet non ci voleva proprio, ma per fortuna sono talmente occupato da notarlo a malapena. E ah, meglio specificarlo, così la Mater (che ho scoperto essere una lettrice del blog: l’avreste mai detto?) si tranquillizza: sto mangiando bene. A pranzo c’è la mensa universitaria, mentre per cena faccio la spesa. Ergo non preoccuparti, ok?
A risentirci fra qualche giorno!
A risentirci fra qualche giorno!
Im Düsseldorf,du hast ArkadenPlaz und KönigsAlle um Disco zu gehen und Shopping machen :)
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