Monday 29 July 2013

I don’t belong to anyone

I’m only happy when I’m on the run,
I broke a million hearts just for fun.
I don’t belong to anyone.

Sono le due di notte in punto.
Fuori piove nonostante i ventinove gradi, che non sembrano volersi abbassare. Il risultato è un velo di umidità caldiccia che impregna qualsiasi cosa e rende l’aria praticamente irrespirabile, la pelle appiccicosa e il letto una specie di inferno. Il condizionatore ha camminato tutto il giorno, ma dato che ci sono ospiti nella stanza accanto, dove passa il tubo della condensa che si collega al motore, non voglio tenerlo acceso tutta la notte per via del rumore.
Tutto qusto rende la notte insonne e particolarmente frustrante, visto che non mi viene nemmeno voglia di mangiucchiare qualcosa per sfogare la fame nervosa, e che, a quanto pare, l’insonnia da afa sta mietendo meno vittime di quante sarebbe il caso.

In tutto ciò, oggi ho aperto un cassetto con dentro della corrispondenza cartacea e ho trovato due lettere di una ragazza la cui esistenza avevo totalmente rimosso. Corrispondenza “per vezzo”, visto che ci si sentiva via Messenger. Nella prima mi ha riassunto in breve gli allora diciannove (quasi venti) anni della sua vita, nella seconda mi ha esposto nei dettagli (e con una sequela di espressioni stereotipate e diabetiche) tutto il suo amore, sbocciato dopo un concerto assieme (incontro casuale sul posto) e un anno di corrispondenza telematica durante il quale ricordo di averla calcolata poco e niente perché avevo già sentito puzza di bruciato. Non ricordo come sia andata a finire, ma evidentemente dopo tot abbiamo smesso di sentirci, visto che non ricordavo nemmeno di averla conosciuta, o il contenuto delle due lettere.
Sinceramente non capisco perché le ragazze si innamorino così facilmente di me. Solo negli ultimi sette anni mi vengono in mente almeno undici casi di donne che si sono dichiarate più o meno esplicitamente, un paio di cui ho un forte sospetto ma che si sono risolti nella più totale discrezione e senza compromettere l’amicizia e almeno un altro che poteva andare a parare lì ma è sfumato prima ancora di nascere. Di questi undici, due si sono conclusi con una salda amicizia, un altro ha portato ad una salda amicizia dopo un lungo periodo di assenza di contatti, due sono stati ripetutamente negati dalle dirette interessati ma conclamati dai fatti (ciao, Luana), uno ha rischiato di mandare a monte un matrimonio con figli (cosa che ho scoperto sul posto), uno è stato un incubo di stalking con tentativi di incontro, pedinamenti telematici (e non solo) e quant’altro (ciao, Dadine), i restanti si sono conclusi con un devastante naufragio di amicizie, alcune anche piuttosto strette, fra scenate e piagnistei senza possibilità di recupero. Tutto questo senza ovviamente contare le fangirl di GothicNarcissus, che costituiscono una categoria a sé stante.
La cosa mi secca alquanto, perché se da una parte mi sento un verme a spezzare il cuore di una persona a cui tengo o che comunque mi fa pena solo sulla base della sua assenza di pene (per non parlare di situazioni tremende tipo rifiutare “un singolo bacio” a una donna abbastanza più grande di me con gli occhi lacrimevoli perché il marito dormiva nella stanza accanto mentre ero loro ospite), dall’altra ci sono anche quelle che perseverano nonostante l’evidenza dei fatti, con comportamenti che oscillano fra il “tutto ciò che ti serve è una brava donna che ti faccia cambiare idea”, al “fai una prova con me, al massimo non ti piace”, ai tentativi di corss-dressing come se quella potesse essere la soluzione al problema (di nuovo, ciao, Dadine). Ma io cosa posso farci? In realtà, in questi casi non è nemmeno vero che, come dice Santa Marina, spezzo i cuori per divertimento, anzi, mi sento proprio uno schifo a farlo. Per cui, ragazze, siete avvisate: non c’è storia. Vi posso volere un mondo di bene e mi fa piacere se ricambiate, ma non innamoratevi di me in modo romantico, è inutile. O, se proprio dovete, fate come le due sagge che non l’hanno mai lasciato a intendere e se lo sono fatto passare senza provocare drammi, tant’è che mi chiedo tutt’ora se non me lo sia immaginato.

In tutto ciò non posso nemmeno dire che le cose vadano meglio sul frangente uomini, visto che, tolto il Coniglietto nei mesi passati, le uniche alternative alle donne che mostrano concreti segni di interesse (morbosamente) romantico nei miei confronti sono maniaci telematici, pippaioli virtuali (con nomi anche di un certo prestigio che mi hanno totalmente sconvolto, ma che ho promesso di portarmi nella tomba), fake che pensano che non mi accorga che si sono fatti il profilo con foto di modelli famosi (ma non famosi da Tumblr, eh: famosi dalle copertine delle riviste di moda maschile, proprio antisgamo) e che si aspettano che dia via le istantanee del mio pisello come se fossimo alla lotteria, o simili. Se non altro, ultimamente i veci brutti e chiattoni sembrano essersi dileguati.
Magari in giro c’è anche di meglio, eh, ma questo meglio o non dà proprio segnali, oppure ne dà di contrastanti, e sincermente in questi casi preferisco indirizzare altrove le mie energie. Mentre per gli indesiderati, dal Vangelo secondo Marina: I don’t belong to anyone.

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