Thursday 13 August 2020

Come il capitalismo ha ucciso DeviantArt

Sono passati ormai quasi tre mesi da quando DeviantArt, che nel bene e nel male considero la mia “casa” artistica, ha staccato la spina alla versione 8 e reso obbligatorio il passaggio a Eclipse. Ed è vero che ogni nuova versione è sempre stata accolta con scetticismo e, spesso, critiche a priori. Ma mai, nei miei quasi quattordici anni di permanenza, ho visto una decisione aziendale spaccare la comunità così profondamente, con un “fronte del no” così coeso e vocale fin dal momento stesso dell’annuncio, e ancora ora, mesi dopo la release ufficiale.
E no, checché ne dica lo staff non si tratta di critiche a priori e prive di merito: lo switch tra Eclipse e la versione 8 è stato disponibile per più di un anno e mezzo per dare la possibilità a tutti di “abituarsi” (o per testarlo e appurarne le falle, che non sono state riparate in tempo per la release), quindi un assaggio della nuova versione l’abbiamo avuto. Onestamente non sono mai riuscito a starci per più di qualche decina di minuti alla volta prima di tornare alla versione 8, soprattutto per occuparmi della corrispondenza. Mi aspettavo che migliorasse prima della release, ma niente.

Mi sento un po’ in colpa a dirlo, visto che è proprio grazie al layout di Eclipse che ho ricevuto la commissione per il Mese del Pride l’anno scorso, ma detesto questa versione del sito. Al di là dei bug che si spera vengano corretti prima o poi (anche se è assurdo che molti non siano stati già corretti in oltre un anno e mezzo di sviluppo), il sito ha dei grossi problemi strutturali. Problemi nel funzionamento delle gallerie, problemi di lentezza generale, problemi di grafica confusionaria, dispersività nel posizionamento delle funzioni… un disastro.
E in questi giorni, un annuncio mirato ai soli utenti premium è stato accolto con un coro unanime di lamentele sul fatto che il sito non va come dovrebbe e gettare fumo nell’occhio con contenuti di dubbia utilità non è la soluzione giusta. Quattro commenti su cinque sono fortemente negativi e minacciano di non rinnovare l’iscrizione premium alla scadenza.
Quindi? Come siamo arrivati a un sito che non funziona e un’utenza così profondamente frustrata?

Immagino che l’idea originale fosse di creare un sito che costringesse gli utenti a passarci sopra quanto più tempo possibile, un po’ come fanno tutte le piattaforme, a prescindere che si trattasse di tempo di qualità, passato a guardare le opere altrui, dare feedback e, in generale, partecipare alla community, o semplicemente sprecato su inutili passaggi meccanici. Ed ecco, quindi, i tripli click per fare anche le cose più basilari.
Per certi versi è anche logico: il tempo da devolvere alla community è una scelta, oggi se ne può dare di più, domani di meno; mentre tutti quei click inutili si è obbligati a farli, col relativo dispendio di tempo, se si vuole navigare sul sito. I difetti strutturali non sono sviste, sono deliberati.
 
Probabilmente hanno tenuto conto del fatto che parte dell’utenza sarebbe stata insoddisfatta e se ne sarebbe andata. Anzi, suppongo che darebbero volentieri una pedata alla “minoranza rumorosa” per tenersi un’utenza che, adeguandosi al cambiamento, si rivelerebbe di sicuro fedele. Solo che, a giudicare dai commenti a qualsiasi annuncio ufficiale, quest’utenza fedelissima è più risicata di quanto abbiano stimato, mentre sul piede di guerra c’è una vera e propria maggioranza. Il tutto, ovviamente, con zero riconoscimento da parte dello staff e dei suoi rappresentanti.
Del resto, suppongo che riconoscere ora che praticamente nessuno è contento di Eclipse significherebbe ammettere che è stato fatto un pessimo investimento nell’ordinarne lo sviluppo: ci sarebbero investitori, azionisti e dirigenti per nulla contenti della situazione. Finché nessuno ammette che è un trainwreck, invece, si può ancora fingere che l’utenza si debba solo abituare e che presto le voci di dissenso si calmeranno. Per lo meno, questa è l’unica spiegazione che riesco a trovare su perché il malcontento sia quasi del tutto ignorato quando la cosa sensata da fare sarebbe ammettere che c’è un problema, fare un mea culpa, ripristinare quantomeno temporaneamente la versione 8 per placare tutti e sviluppare una nuova versione che sia più funzionale.
Certo, questo comporterebbe un temporaneo danno d’immagine e la perdita di tutti i soldi investiti nel progetto Eclipse, ma se il problema è solo la bottom line, un sito che continua a perdere utenti, specialmente membri paganti, che profitto potrà dare fra un anno, o fra due?
 
È questo, bambini, è il capitalismo 101: fai qualcosa di stupido per avere un piccolo aumento di profitto ora, e al diavolo i piani per il lungo termine. Stiamo mandando in malora un intero pianeta pensandola così, vuoi che non mandiamo in malora un sito web?

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