Sunday, 23 August 2020

A volte le lusinghe ritornano

Erano tanti anni che non ripensavo all’Uomo Lusingato. Un po’ perché in generale non ripenso con piacere alle cose collegate alla mia sfortunata carriera universitaria, un po’ perché semplicemente mi era sfuggita di mente la sua esistenza. Forse a una certa avevo anche provato a cercarlo su Facebook per sbirciare la sua vita con lo stesso sguardo colmo di fascino per l’orrido che ogni tanto rivolgo ai compagni del liceo di cui ancora ricordo il nome (e verso cui nutro ancora rancore – shock, lo so) ma, non avendolo mai trovato, è lentamente scivolato nell’oblio.

Comunque ai tempi ne scrissi parecchio: di come ci provai e mi rispose di essere “lusingato ma impegnato” mentre troieggiava con chiunque altro mettendo le corna al ragazzo con cui mi aveva detto poche ore prima di essere “solo amici”, di come nonostante ciò io avessi continuato a sbavargli dietro, addirittura sognando di limonarci, assistendo alla disfunzionalità della sua relazione perché facevamo parte dello stesso giro di colleghi finché non ho iniziato a disilludermi, trovarlo repellente prima mentalmente e poi anche fisicamente, e arrivare alla conclusione che fosse stata una gran fortuna aver potuto spacciare quell’unico approccio come cazzata alcolica, perché almeno avevo salvato la faccia e non gli avevo dato modo di lusingarsi ulteriormente. Da lì il mio fantastico pattern di negazione dei sentimenti romantici, a me stesso in primis, per evitare di restarci ancora male, ed eccoci al mio essere un trainwreck.

Comunque, ieri all’improvviso me lo sono trovato su Grindr. In vacanza qui, di tutti i posti. E mi pare di capire anche in compagnia, perché evidentemente certe cose non cambiano mai e quando uno è troia lo resta anche dopo dieci anni. Lì per lì non l’ho nemmeno riconosciuto subito, se non identificandolo come “bel ragazzo”, perché oggettivamente lo è (ha perfino ancora tutti i capelli in testa, e io pensavo che sarebbe stempiato presto). Ha esordito con “Long time!”, abbiamo anche scambiato un paio di battute piuttosto generiche su com’è che fossimo entrambi qui, ma la cosa è morta sul posto. Ci ho fatto un mezzo pensierino, sull’uscirci a prendere un drinketto, ma ricordo ancora bene la lezione che ho imparato con lui e non ho minimamente accennato a vederci. Lui mi ha buttato lì che stava andando alle giostre, ma ho lasciato correre e cambiato argomento, perché di raggiungerlo non avevo sicuramente voglia.
Oggi non l’ho nemmeno cercato. Domani riparte e, francamente, good riddance: considerando che l’intera faccenda è stata unilaterale, non avrebbe nemmeno senso riparlarne.
In compenso, oggi come allora, sono orgoglioso di non avergli dato altri appigli per sentirsi lusingato. È l’unica chiusura che questo vecchio discorso riemerso inaspettatamente merita.

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