Saturday, 18 April 2009

Exodus

Show me the shadow where true meaning lies,
So much more is made in empty eyes.


La serata di oggi è stata piacevole per molti versi, non ho molto di cui lamentarmi: la pseudo musica di sottofondo la riuscivo a isolare e dopo un po’ ha iniziato a non disturbarmi nemmeno più di tanto, mentre i truzzi allucinanti che ci circondavano sono stati solo lo spunto di commenti al vetriolo fra due arpie acide. Eppure, mi sono reso conto con un certo scombussolamento di come sono in grado di dividermi completamente in due essenze separate a causa di certe presenze: così, mentre il mio corpo è irrimediabilmente trainato verso il suo e ad ogni minimo contatto viene percorso da una serie di correnti e brividi, la mia mente è invece sempre più distante e disgustata.


Waking up is knowing who you really are.


Così il problema è che non so più cosa voglio. Malattia e cura, da una parte mi induce a desiderarne il contatto, dall’altra mi fa pensare a quanto sia una persona sottilmente disgustosa. E gli incidenti di percorso non aiutano certo, né certi atteggiamenti che se non avessi imparato a non costruire romanzi intorno ai dettagli avrebbero lasciato galoppare la mia immaginazione a briglia sciolta. E l’ideale non sarebbe nemmeno più evitarne la presenza, perché così, nonostante potrei finalmente smettere di sentirmi inopportunamente eccitato in giro, non riuscirei a rimanerne disgustato e anzi, tenderei ad idealizzarlo e desiderarlo ancora di più.


I have nowhere else to go, but
I cannot stay where I don’t belong.
Scream by *mandragorae
Can you stop the fires?
Can you stand to fight him?
You can’t stop the fires.
You won’t say the words.

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