Saturday 21 April 2007

Fra rimpianto e amicizia

Disclaimer: non sono incinto e non ho il ciclo. Gli sbalzi di umore sono causati da fattori esterni.

In questo momento sono decisamente più rilassato rispetto a quando ho scritto stamattina. Il merito è in parte dei commenti di Giulia, Jack, Alessandra, Anna, Giovanni e Beatrice, ma in larghissima parte di Frikka,
che mi ha prima contattato su MSN per commentare in forma dialogica il post precedente, poi mi ha telefonato. Alla fine, abbiamo finito per parlare di tutto e di più, e mi ha realmente aiutato. Sia con consigli concreti, sia facendomi pensare ad altro. Alla fine, e c’era da aspettarselo, anche M. ha avuto modo di ritagliare il consueto spazio nei miei discorsi, e la storia è stata rivangata in un misto di sentimenti contrastanti.

Sintetizzando, però, sono emerse due cose: la prima è che ho un bisogno impellente di innamorarmi. Sì, lo sono già, però ho bisogno di essere anche ricambiato. Alla fine, ed è una cosa che sapevo ma avevo dimenticato, è un ricostituente meraviglioso contro la stanchezza di vita. In effetti, uno dei miei ricordi migliori della storia di Milano è l’inesauribile forza che mi ha permesso di sopravvivere a novembre e dicembre.
La seconda cosa è stata più una conferma, e cioè che la mia amicizia con Frikka è bella e profonda. Le ho fatto confidenze che a pochissimi ho fatto, altre che non ho detto a nessuno, altre che sebbene siano più risapute, restano comunque privilegio di pochi. Mi fido di lei, e sono contento di sapere che la cosa è reciproca.

Fra l’altro, il mio buonumore si è mantenuto intatto nonostante pochi minuti fa la Mater abbia provato a inchiodarsi al PC. Il comportamento di quest’ultimo, però, mi ha letteralmente mandato in solluchero, perché, avendolo dovuto spegnere a causa di un’improvvisa scomparsa della luce, la Mater l’ha dovuto riaccendere. Lui però non si voleva connettere, e dunque la signora me l’ha ceduto con aria sprezzante. Il tutto si è risolto felicemente con una connessione rapida e indolore appena mi sono seduto. Geniale, il mio PC!

Ultimo aggiornamento proprio mentre scrivo: ho appena scampato un infarto poiché una ragazza dell’interland milanese che conosco ha in classe una persona che vive nella stessa cittadina di M. Per un momento ho temuto che si trattasse proprio di M!

8 comments:

  1. e che dire..

    :)

    ti voglio bene, no?

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  2. Anche io ti voglio bene, Fri.

    :*

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  3. Beh, gli amici sono la cosa più importante...
    Ma quanti M. ci sono in circolazione?!?

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  4. Grande PC!!!!!!

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  5. Hehe, Lagoblu. La M. in questione è stata una M molto speciale per me...

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  6. Mi piacerebbe avere una bella amicizia...



    .S.

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  7. MatteoTassinari24 April 2007 at 04:43

    The Rocky Horror Picture Show



    Apoteosi dark. “Rocky Horror Picture Show” ha portato in trance il popolo della notte (ma non solo). Azzurri e rossi gli occhi, tacchi a spillo, giarrettiere, ombelico in vista, unghie affilate e grandi cappelli e pelle, tanta pelle su cui assaporare pori altrui. Una fisarmonica stordente e contagiosa, febbricitante. Questo è il “Rocky Horror”, con la sua carrellata di brani-cult, da “Time Warp” a “Sweet transvestite”, da “I’m going home” a “Double feauture”. Il musical di Richard O’Brein è un inno alla bisessualità e alla trasgressione. Un’opera teatrale dal ritmo mulatto, meticcio, scene gonfiate da una vitalità gargantuesca, raffiche di doppi sensi e doppi sessi come se piovesse. E infatti piove quando Brad e Janet, due sposini impacciati e candidi che, causa un guasto alla macchina, finiscono a “Frankestein Place”. Metafora, immagino io, del “battello ebbro”. Frank, creatura onirica, famelica e gran puttanone su cui si depositano tutte le ambiguità del mondo, gioca a chi è bravissimo a scacchi, ma poi si ritrova un disastro nella vita. Ha con lui uno stuolo di servi, Riff-Raff, Magenta, Colombia e fantasmi vari, tutti iniziati alla poetica del ‘non sognatelo: fatelo!’ O meglio ‘non sognatelo: siatelo!’, pare suggerire sibillinamente la commedia gotico noir…

    (Continua, come sempre per chi è interessato).



    Ciao, ogni tanto irrompo, scusami. E’ un modo per confrontarsi con chi conosce la musica perché la fa o la usa a suo uso e consumo. Come me. E ovvio che puoi ignorare questo scritto come fosse un cleanex usato in una zona industriale alle 2,38 di notte e tutto impiastricciato nonché filamentoso. Il mio è solo un avviso, nella “convinzione” che forse quello che ho scritto può interessarti. Inutile spiegarti del “Rocky horror”, so che lo conosci già. Ed è per questo che ti chiedo un giudizio *TUO* sulla commedia monumento alla psichedelia e al travestitismo issato come emblema di una rivoluzione sessuale “sorridente” e cinica.



    Se ti va passa per lasciare una tua traccia sul “Rocky horror” di Richard O’ Brein.



    Ciao, Matteo.

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  8. Dai su, sai dove trovarmi...



    ...Ora scusa ma ho lasciato il porco nel forno...



    Il Mannaro

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