Ebbene sì: per la prima volta in quattordici anni di studi, ho ingoiato l’orgoglio e sono andato a strisciare ai piedi di un professore per poter strappare una sufficienza. Nella fattispecie, si tratta del temibile esame di Attiva Neerlandese nel quale mi ero ritirato la prima volta ed ero stato bocciato la seconda - quello per il quale dovevamo imparare sette testi belli lunghetti a memoria, per intenderci, dato che dovevamo tradurre dall’italiano al neerlandese, per esempio, un articolo di cronaca nera su un aereo che si schianta, dove figurava l’espressione “compagnia di bandiera turca”, in neerlandese “turkse nationale luchtwaartmaatschappij”.
Strategicamente, due giorni prima dell’esame vado a chiedere alla prof, che di nome fa Dolores (un nome molto appropriato, dato che è stata il Dolores della mia esistenza, in queste ultime settimane), di farmi vedere il precedente esame. Parlando e correggendo, le chiedo quanto dovrei tradurre per arrivare alla sufficienza. Lei inizia a dire che dipende dagli errori e blabla, ma che comunque, dato che Traduzione Attiva ha solo due CFU, non avrebbe compromesso la media. Al che io, con un sorrisetto triste accompagnato dagli occhi da Bambi-con-la-zampetta-nella-tagliola, le faccio: “Oh, quello non è un problema. Mi preme maggiormente passarlo, non posso permettermi il lusso di fare lo schizzinoso con i voti. Purtroppo, con i moduli mi trovo con l’acqua alla gola per i crediti, perché anche se ho superato molti esami non me li possono riconoscere finché non supero gli ultimi tre, e rischio di perdere la casa dello studente”. Il colpo va a segno, e lei mi dice che potrebbe capitare questo e questo testo, mentre “le pare di” non aver messo quest’altro.
Ebbene, all’esame capita in effetti il testo che mi ha suggerito, ma assieme a quello mette lo stesso che aveva messo ai due appelli precedenti. Io mi ero detto: “dai, non è così sadica, non lo metterà per la terza volta”. Sbagliato! E quando ieri stesso escono i voti e vedo che ho preso 18, la cosa inizia a puzzarmi. Così oggi, quando vado a registrare il voto, mi sono già preparato all’umiliazione suprema, che arriva puntuale: senza mezzi termini, mi dice che è un 18 - - - che mi ha messo per quel fatto della casa dello studente. Sorrido e ringrazio, attendo che salga a bersi il caffè mentre controllo il compito (del quale non mi frega una mazza, e anzi, inganno il tempo sperando che il caffè le vada di traverso come ad una certa persona di conoscenza della Bloempje), dopo di che registro, faccio due chiacchiere col sorriso perfettamente finto sulle labbra e me ne esco.
Naturalmente, mi sono guardato bene dal dirle che dei suoi crediti non me ne facevo più nulla perché ieri, mentre stavo in atrio, è arrivato quello di Attiva Inglese, aka il Rigattiere, col pollice alzato per dirmi che ho passato l’esame e pure con un buon voto (che vedrò questo pomeriggio): non ho intenzione di studiare ancora quei maledetti testi e continuare a ritentare l’esame fino a esaurimento appelli. Mi basta così, anche perché di media mi è uscito un bel 24 pieno. E questo è quanto. Non avevo strisciato neppure davanti a quella di scienze quando, in quarta, mi ha messo l’unica insufficienza che ho mai avuto in pagella perché avendo la Mater operata non avevo studiato e mi ero beccato un 2, ma, purtroppo, c’è sempre la prima volta. A volte, è il caso di ignorare il proprio orgoglio ed abbassarsi ai mezzucci. Ne conseguirà, ovviamente, che l’orgoglio calpestato si rifarà con la prossima questione d’amore, ergo lo sciorinerò come dose extra al prossimo flirt che mi si presenterà, con le ovvie conseguenze: ignorerò il tutto. Oh well.
Strategicamente, due giorni prima dell’esame vado a chiedere alla prof, che di nome fa Dolores (un nome molto appropriato, dato che è stata il Dolores della mia esistenza, in queste ultime settimane), di farmi vedere il precedente esame. Parlando e correggendo, le chiedo quanto dovrei tradurre per arrivare alla sufficienza. Lei inizia a dire che dipende dagli errori e blabla, ma che comunque, dato che Traduzione Attiva ha solo due CFU, non avrebbe compromesso la media. Al che io, con un sorrisetto triste accompagnato dagli occhi da Bambi-con-la-zampetta-nella-tagliola, le faccio: “Oh, quello non è un problema. Mi preme maggiormente passarlo, non posso permettermi il lusso di fare lo schizzinoso con i voti. Purtroppo, con i moduli mi trovo con l’acqua alla gola per i crediti, perché anche se ho superato molti esami non me li possono riconoscere finché non supero gli ultimi tre, e rischio di perdere la casa dello studente”. Il colpo va a segno, e lei mi dice che potrebbe capitare questo e questo testo, mentre “le pare di” non aver messo quest’altro.
Ebbene, all’esame capita in effetti il testo che mi ha suggerito, ma assieme a quello mette lo stesso che aveva messo ai due appelli precedenti. Io mi ero detto: “dai, non è così sadica, non lo metterà per la terza volta”. Sbagliato! E quando ieri stesso escono i voti e vedo che ho preso 18, la cosa inizia a puzzarmi. Così oggi, quando vado a registrare il voto, mi sono già preparato all’umiliazione suprema, che arriva puntuale: senza mezzi termini, mi dice che è un 18 - - - che mi ha messo per quel fatto della casa dello studente. Sorrido e ringrazio, attendo che salga a bersi il caffè mentre controllo il compito (del quale non mi frega una mazza, e anzi, inganno il tempo sperando che il caffè le vada di traverso come ad una certa persona di conoscenza della Bloempje), dopo di che registro, faccio due chiacchiere col sorriso perfettamente finto sulle labbra e me ne esco.
Naturalmente, mi sono guardato bene dal dirle che dei suoi crediti non me ne facevo più nulla perché ieri, mentre stavo in atrio, è arrivato quello di Attiva Inglese, aka il Rigattiere, col pollice alzato per dirmi che ho passato l’esame e pure con un buon voto (che vedrò questo pomeriggio): non ho intenzione di studiare ancora quei maledetti testi e continuare a ritentare l’esame fino a esaurimento appelli. Mi basta così, anche perché di media mi è uscito un bel 24 pieno. E questo è quanto. Non avevo strisciato neppure davanti a quella di scienze quando, in quarta, mi ha messo l’unica insufficienza che ho mai avuto in pagella perché avendo la Mater operata non avevo studiato e mi ero beccato un 2, ma, purtroppo, c’è sempre la prima volta. A volte, è il caso di ignorare il proprio orgoglio ed abbassarsi ai mezzucci. Ne conseguirà, ovviamente, che l’orgoglio calpestato si rifarà con la prossima questione d’amore, ergo lo sciorinerò come dose extra al prossimo flirt che mi si presenterà, con le ovvie conseguenze: ignorerò il tutto. Oh well.
L'importante è che la sessione estiva sia finita e che tu non perda la casa dello studente.
ReplyDeleteA proposito, il tuo ritratto lo finirò in settimana. Perdonami, ci ho messo veramente tanto tempo, ma fra esami e tutto il resto sono stata parecchio impegnata, come un po' tutti credo.
A presto, Narciso!
Un saluto.:)
Fregatene!!! L'importante è che tu abbia la tua stanza. Ora goditi le vacanze! :)
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