Tuesday 7 July 2009

Maledetti rigattieri

Nella terribile lotta per l’esistenza cerchiamo di aver qualcosa che duri, e ci riempiamo la testa di cianfrusaglie e fatti nella sciocca speranza di conservare le nostre posizioni. L’uomo che sa tutto: ecco l’ideale moderno. E la mente dell’uomo che sa tutto è spaventosa: è come la bottega di un rigattiere, tutta mostruosità e polvere, ogni cosa con un prezzo superiore a quel che vale.
[ Il Ritratto di Dorian Gray, capitolo I – Oscar Wilde ]

Ora, domanda da un milione di euro: perché mai questa citazione di Lord Henry mi ricorda tanto il mio professore di Inglese Attiva? Forse perché pretende che per il suo stramaledetto esame io debba conoscere a memoria tutte le capitali del mondo, tutti i re o presidenti, tutti i primi ministri, i laghi e i fiumi più grandi del mondo, e un mucchio di altre cose dalla più perfetta inutilità. Posso capire che voglia che io sappia chi compone il Governo di Sua Maestà, e anche la Cabinet di Obama. Ma della capitale e del presidente dello Zimbabwe che mi frega, sinceramente? Perché mai, anche se faccio una traduzione da trenta e lode non deve tenerne conto se non rispondo a dodici delle sue venti maledette domande di cultura generale? E soprattutto, che me ne faccio della sua cultura generale? La cultura è un fatto strettamente privato, e dato che lo spazio nel cervello e limitato (e diminuisce pure, visto che i neuroni che muoiono non vengono sostituiti), dovrei essere io a scegliere come riempirlo. Non sono un ignorante, non lo sono mai stato né ho intenzione di diventarlo. Amo leggere, amo ascoltare la musica e ho una conoscenza enciclopedica di buona parte del Female Fronted Metal, amo la geografia (capitali a parte), la filosofia, entro certi limiti pure la storia, ho conoscenze astronomiche non indifferenti, sono in grado di distinguere una trentina delle ottantotto costellazioni che sono ripartite fra i due emisferi, so pure che le costellazioni sono ottantotto, notare bene, ricordo puntualmente interi pezzi dei libri che leggo per piacere, e ricordo pure molte cose che ho studiato al liceo ma non rientravano nei miei interessi come gli autori italiani, ricordo perfino come è fatta una cellula e come funzionano gli elementi chimici e la tavola periodica, so cosa provoca una combustione e come si propaga il calore, ho delle discrete conoscenze informatiche, e bene o male parlo il triplo delle lingue dell’italiano medio (che, lo riconosco, non è un buon termine di paragone) e ho una padronanza della mia lingua madre molto superiore a buona parte dei miei coetanei. Ergo, il mio bagaglio culturale ce l’ho.

Questo fatto mi ricorda un’osservazione fatta dal professore di italiano delle medie al mio non saper rispondere ad una data domanda: “Alessandro, ormai, non si interessa più di tutto ciò che gli capita intorno, ma seleziona con cura le informazioni che vuole immagazzinare”. Non ricordo il resto del contesto, ma mi pare che il suo tono fosse di rimprovero. E perché mai, di grazia? Perché dovrei interessarmi di cose che sono lontane mille miglia dai miei gusti? Soprattutto quando non ce n’è alcun bisogno contingente. Cosa crede, ora, quel pallone gonfiato, che gli interpreti abbiano la scienza infusa nel cervello? Ovvio che, come del resto fanno tutti i miei futuri colleghi sensati e ragionevoli, se mi capiterà mai di fare da interprete ad una delegazione della Tanzania, la settimana prima tirerò fuori l’atlante e guarderò come si chiama il villaggio di quattro capanne che conta capitale, cercherò su google il nome del capotribù che conta presidente e darò pure un’occhiata al governo. Ma fino ad allora, non sapere delle notizie per me così triviali non mi fa né caldo né freddo! Anzi, per quanto mi riguarda il re della Tanzania e del resto della savana potrebbe benissimo essere Simba, e non farebbe una piega! È o non è lui il Re Leone? Ecco!

La tentazione di andare domani e scrivergli il quotone di Wilde sul foglio d’esame è enorme, lo ammetto, ma purtroppo devo piegare il capo e ingoiare la foglia. Mi sono sinceramente pentito di non essere andato al primo appello, dato che avrei potuto copiare con molta più facilità. Ma ormai what’s done is done, per cui posso solo tentare di farmi onore. Tanto, un minimo di cultura generale ce l’ho, e non mi ci è voluto nulla, l’altra volta, per scrivergli che il fiume più lungo d’Europa fuori dalla Comunità Europea è il Volga. Tie’! Peccato non aver saputo la capitale del dannato Bangladesh. Ma a questo turno, speriamo vada meglio. A questo punto, preferisco di gran lunga l’esame di Passiva Inglese: almeno lì la roba da studiare era tanta - tutti i termini di inglese commerciale con relative traduzioni e definizioni - ma limitata e, soprattutto, concretamente utile.

A questo proposito, ecco una perfetta citazione di Conan Doyle. Non già del nobile sfaccendato come Lodr Henry, ma messa in bocca al borghesissimo, praticissimo, professionale Sherlock Holmes: “Il cervello di un uomo è come una soffitta vuota: la si deve riempire con mobilio a nostra scelta. L’incauto vi immagazzina tutto ciò che si trova fra i piedi, cosicché le nozioni utili finiscono per non trovare più spazio o, nella migliore delle ipotesi, si mescolano con cianfrusaglia inutile, cosicché diviene difficile reperirle. Viceversa, lo studioso accurato seleziona con cura ciò che immagazzina nella soffitta del suo cervello, mettendoci soltanto gli strumenti utili al suo lavoro, ma in vasto assortimento e in perfetto ordine. È un errore illudersi che quella stanzetta abbia pareti elastiche che si allungano a dismisura: viene sempre il momento in cui ogni nuova nozione ne fa dimenticare una vecchia. È dunque importantissimo che un assortimento di fatti inutili non scalzi quelli utili. Lei dice che la Terra gira intorno al Sole. Se anche girasse intorno alla Luna, non cambierebbe nulla per me o il mio lavoro.

1 comment:

  1. E tu lascia queste citazioni all'anno prossimo, con la prima occasione tira fuori durante una lezione partecipata anche da voi e sviluppa il dibattito sul tema "Cosa realmente serve ad un traduttore: tenere il tutto nella testa o UN BUON METODO per trovare velocemente l'informazione giusta al momemto giusto?"

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