Saturday 7 November 2009

Il tormento della consapevolezza

A volte ho il sospetto che essere un povero mentecatto che si è bruciato il cervello a forza di iniettarsi in vena sostanze cerebro-inibitrici come la Tatangelo o Maria de Filippi non sia poi così male come ho sempre pensato. Proprio per il semplice fatto che io, a differenza dei soggetti sopra indicati, io penso. E non penso solo a questa piccola differenza, ma anche a cose di maggior rilevanza fin’anche al pluri-affrontato ed ormai inflazionatissimo scopo della vita. Ebbene, la conclusione alla quale sono arrivato, ovvero che essendo la sua unica finalità autoalimentarsi la vita è una cosa fine a se stessa e dunque inutile (lo riassumo stringato stringato, che ci vorrebbe una serie di post solo su questo punto), fa sì che, a differenza del truzzo medio che quando si prende la febbre si riempie di tachipirina e aspetti solo di stare meglio per tornarsene in discoteca, io mi incavoli come una belva.

Per quale motivo? Dai, non è così difficile. Riflettiamo insieme: che cos’è un’influenza? È una colonia di virus che entra nel corpo di una persona, attende che questo sia debilitato da qualche causa esterna, come stress o freddo, per attecchire nelle cellule, infilare i loro segmenti genetici e farsi praticamente riprodurre dalla cellula ospite fino a che questa non scoppia liberando i piccoli bastardi. L’unico motivo per cui si infilano nelle altre cellule è che da soli non sono in grado di riprodursi, altrimenti le lascerebbero stare. E a che scopo tutta questa menata? Per far sì che nascano nuovi virioni che poi perpetreranno lo stesso scempio, ancora ed ancora, dimostrando per l’ennesima volta che la vita è solo una grandissima fatica finalizzata ad autoalimentarsi in eterno! Cioè, non c’è qualcosa che non va in tutto ciò? Ma non solo: che cosa succede alla nostra brava colonia di virus, una volta che l’organismo si riorganizza e inizia il contrattacco mentre loro si danno al festino libero? Viene letteralmente sterminata, l’intero sbattimento per creare quanti più individui possibile allo scopo di crearne altri ancora finisce in una carneficina, in un’estinzione di massa, è in altre parole assolutamente vano!

Ora, essendo io reduce di un maledetto 38,6° che mi stava facendo scoppiare la testa, come può non farmi letteralmente imbestialire il pensiero che ho patito tanta sofferenza per un motivo tanto IDIOTA? Come posso non inviperirmi pensando che tutto il dolore, la spossatezza, l’inappetenza, il vegetare a letto è stato causato da una cosa così assolutamente e doppiamente inutile? Doppiamente perché è inutile in quanto circolo vizioso della riproduzione fine a se stesso, ed in quanto destinato comunque al fallimento. Cioè, oltre al danno anche la beffa!
Ecco, fossi privo di cervello e considerassi lo stare seduto a guardare i tronisti una qualche attività cerebrale, tutto ciò non mi sarebbe mai passato per la testa. Sarei stato male, avrei preso le mie medicine, e sarei guarito. Non avrei avuto questa smania, la bruciante sensazione di una presa in giro, la consapevolezza che è stato tutto in vano. E come non citare gli Epica a questo punto?
Being conscious is a torment:
The more we learn is the less we get.

2 comments:

  1. Noi non aspettiamo che l'influenza per starcene in panciolle a casa a cazzeggiare… e per legge di murphy, sicuramente la prenderemo... a capodanno!



    A&C

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  2. @Angel&Chris: ...beata gioventù...

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