Quando uno è talmente annoiato da desiderare di arrampicarsi sui mobili, appendersi al lampadario e gridare tutta la sua frustrazione a testa in giù, e ha una gran passione per la fotografia, nemmeno la pioggia può fermarlo. Così, eccomi qui ad impegnare il tempo inventandomi fotografie per casa.
Il Procreatore e la sua degna sorella hanno avuto oggi il primo, perplesso approccio con il mio nuovo – beh, per loro – hobby. Mentre lui smadonnava intorno al cavo dell’antenna (la tv è muta, sono proprio tagliato fuori dal mondo civilizzato) e lei smanettava sul rosario, ho preso la Bimba ed il treppiede e me ne sono andato nel salotto per fare qualche buono scatto di stock (per chi non lo sapesse, le fotografie di stock sono fotografie che sono liberamente utilizzabili nelle photomanipulation). Uno dei pochi pregi della Ziaccia è che, se si esclude la parete di acquasantiere accanto alla porta d’ingresso, le statuette della Madonna e le foto di Padre Pio in giro per casa, ha dei mobili davvero belli: vecchio stile, eleganti, decorati, pieni di centrini, candelabri, statuette di porcellana e altri soprammobili per lo più di buon gusto. Ebbene, dopo un po’ di foto della credenzina, mentre mi apprestavo a fotografare un certo oggetto che mi servirà per la serie dei Signori dell’Inferno, eccoli che arrivano a ficcare il naso. Nel vedermi tutto zelante e very professional con la mia signora macchina montata sul treppiede intento ad inquadrare al meglio quello che per loro era un oggetto assolutamente privo d’interesse, e peraltro con pochissima luce (il bello del treppiede è che posso mettere tempi di esposizione biblici e non massacrare i soggetti inanimati con flash, luce artificiale e altre cose orripilanti), li ho visto davvero confusi e disorientati, e ho dovuto fare un bello sforzo per non rotolare dalle risate. Ancora più perplesso è stato il Procreatore quando ha smesso di piovere, nel vedermi scarrozzare l’attrezzatura in macchina pronto a rimontarla chissà dove.
Purtroppo, però, i miei piani di andare a fare foto in giro per la campagna Merilendese sono allegramente saltati: il Procreatore mi ha infatti trascinato dall’amico che gli aveva fatto il celebre DVD perché si è accorto solo dopo che era zeppo di Orrori Ortografici, e a quando correggere tutto e tradurre in inglese per i suoi amici Talebani, il pomeriggio è volato via e non c’era già più luce a sufficienza nemmeno per il treppiede. Spero di rifarmi i prossimi giorni, anche se comunque l’assenza di un/a modello/a mi penalizza non poco: i paesaggi sono suggestivi, ma le foto sarebbero banali, le solite colline viste e riviste. E dire che mi piacerebbe portare qualcuno nella stazione decadente di Torralba: uscirebbe un set gothic-industrial davvero suggestivo! Fede, sei la mia unica speranza per la prossima volta che scendo in Merilend!
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