Monday 21 December 2009

Winterlove

E così è finalmente arrivato il giorno più corto dell’anno, che sta ormai per volgere al termine. Il ventun dicembre, il Solstizio d’Inverno, la notte più lunga di tutte. Ho trascorso questa giornata impegnato a fare l’albero di natale, che per tradizione è affidato alla mia direzione artistica sin da quando ero in grado di tenere in mano una pallina e appenderla ad un ramo, mentre ascoltavo Aégis dei Theatre of Tragedy sull’impianto hi-fi in compagnia della Mater, che ha visibilmente apprezzato entrambe le cose.

Come facilmente intuibile, sono tornato ad Algeri, lasciandomi alle spalle la neve che attanaglia l’Europa per l’ancora verde (e terribilmente ventoso) Merilend. Inutile dire che avrei preferito che fosse la Mater a venire a Trieste e passare il Natale sotto la neve. Perché nonostante tutti i viaggiatori la stiano maledicendo dal profondo del loro cuore, io la neve la amo (probabilmente anche perché ieri non mi ha causato problemi durante il viaggio, a parte dieci minuti di ritardo dell’Eurostar da Trieste a Mestre che mi hanno semplicemente accorciato il tempo di attesa del pullman per l’aeroporto di Treviso al freddo). Già sabato mattina, quando intorno alle sette, mentre mi preparavo ad andare a dormire, ho visto dalla finestra che c’era una vera e propria tormenta, ho iniziato a fare omg in giro per la stanza in preda all’entusiasmo (naturalmente, avendo vissuto per diciannove anni in Merilend, non avevo mai visto dal vivo tanta neve tutta insieme!). Ma domenica il viaggio sotto la neve è stato qualcosa che è andato al di là di ogni mia aspettativa.

A partire da quando sono uscito di casa alle cinque del mattino, zaino in spalla e quattro gradi sotto zero: trovatomi inaspettatamente a mio agio a quella temperatura, ho lasciato che il mio spirito romantico si nutrisse di immagini per me totalmente nuove, come gli anfibi che affondavano nella neve in quella specie di esodo malinconico con la musica degli Autumn in sottofondo. Ma è stato sul treno, all’arrivo dell’Aurora, che è esplosa la bellezza: mentre le note di Frozen dei Theatre of Tragedy cullavano il mio udito, lentamente ogni cosa ha iniziato a passare dal blu profondo ad un tenue bianco azzurrino, rivelando un mondo che fino ad allora per me esisteva solo sotto decine di livelli di Photoshop: alberi dai candidi rami di cristallo, sconfinati campi immacolati, erbe dai lunghi steli coperti di brina, piccoli fiumi divenuti lunghi nastri lisci ed immobili ed altri larghi e grandi, grigi fra rive fatte di alberi che si tendono nivei verso l’acqua gelida sotto ponti di ferro coperti di soffice bianco. Dai Theatre of Tragedy ai Draconian il passo è stato breve, e giuro, se è vero che di troppa bellezza di può morire, allora ho rischiato per davvero. E dal pullman che conduceva all’aeroporto ho potuto godere delle meraviglie del paesaggio semi-urbano, con magnifiche ville dalle balaustre di marmo rese ancora più bianche, statue ammantate di neve, siepi, canaletti, ponticelli, cancelli, inferriate. E più tardi, dall’alto dell’aereo, quale canzone migliore di ...And Then The World Froze delle Octavia Sperati per contemplare l’intera Italia che, dall’Adriatico alle ultime propaggini degli Appennini che declinavano verso il Tirreno, era trasformata in un’enorme distesa di ghiaccio e neve?
Giuro, ho goduto ogni singolo istante di questo viaggio.

Ps: in Merilend mi è arrivato il singolo di Sweet Sacrifice degli Evanescence. Ora ho completato la loro discografia da Origin (compreso) in poi. Fa uno strano effetto pensarci ora, che in questo frangente è cambiato tutto.

4 comments:



  1. A Fisciano c'è una specie di nicchia climatica sperimentale, per cui il tempo è quello della Lapponia.



    Magari quando ci torno trovo anche io un po' di neve T_T o nevischio... grandine? QUALCOSA?!

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  2. Sono capitata qui per via del tuo nick, simile al soprannome che mi hanno appioppato da anni alcuni vecchi amici, e ho scoperto con piacere ciò che qui vi è scritto, mi hai trasportata per alcuni attimi nel tuo mondo, in pochi hanno questo potere (almeno con me) oggi giorno, e questo breve viaggio mi è piaciuto credo che tornerò spesso in questa stazione a prender treni per destinazioni che non conosco.



    (p.s: ti invidio che sai costruire template così elaborati io in confronto sono una vera schiappa)

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  3. che meraviglia la neve *___* per noi meridionali / isolani è un evento così raro che quando ci capita un cosa del genere ne rimaniamo incantati...descrizione molto evocativa, mi è piaciuta

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  4. @ Aldo: spero per te, la neve è così bella! Rende tutte le cose irreali... Secondo me è per questo che hanno chiamato così la coca, non perché è bianca e polverosa. XD



    @ Fuar: Ti ringrazio, mi fa davvero piacere che tu mi abbia trovato così evocativo!

    (Comunque, il template sono riuscito a farlo per pura fortuna dopo tanti tentativi, non credo nemmeno che sarei in grado di rifarlo!)



    @ Ania: ecco, qualcuno che condivide il mio dramma! Ovvio che quando ho scritto una dichiarazione d'amore ad Anders dei Draconian dicendogli che la sua musica è la colonna sonora perfetta per un viaggio nella neve, lui, svedese, non ci avrà trovato nulla di straordinario in un simile evento... y_y

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