Saturday 12 September 2020

Responsabilità e buste di plastica

Non lo so, a volte ho l’impressione che Laña del Rey lo faccia apposta, a cercare di irritarmi in tutti i modi. Non bastavano la sua incompetenza canora e autoriale, il suo personaggio inventato di sana pianta ma spacciato per genuino, le sue stupide fangirl e, di recente, le uscite a muzzo sul femminismo.
No, dobbiamo parlare anche di responsabilità, in primo luogo, e di… non so nemmeno come definirlo, in secondo luogo. Ma andiamo in ordine.

Che lo si voglia o no, essere una celebrità comporta delle responsabilità. I tempi delle dàiveh che potevano permettersi qualsiasi capriccio e di dire qualsiasi cosa perché erano superiori al resto del mondo sono belli che andati perfino per una che gioca a vivere negli Anni Settanta, e non solo per il cambiamento socio-culturale in atto, ma anche e soprattutto per l’evoluzione tecnologica. Prima era solo la stampa – in alcuni casi addirittura quella specializzata – a veicolare le opinioni delle celebrità; oggi, nell’epoca dei social media, la piattaforma mediatica che ci si costruisce con la fama è molto più ampia, permette di far arrivare messaggi volontari e involontari a centinaia di migliaia di persone con un click.
Tutto questo potere va amministrato bene: vero che il compito di educare i figli è dei genitori e quello di educare se stessi è di ciascuno di noi, ma non tutte le persone hanno le risorse intellettuali per farlo, oppure ci sono momenti di grande caos in cui c’è bisogno di una spinta a remare tutti nella stessa direzione, ed è a questo che serve il potere mediatico delle celebrità.
 
In un momento come questo, in cui le persone muoiono come mosche ma troppi sono restii ad assumersi qualsiasi responsabilità per rallentare la pandemia anche nel loro piccolo, vedere Laña del Rey che sulla copertina di un giornale indossa una mascherina a rete come se fosse un bell’accessorio di moda privo di qualsiasi utilità pratica mi urta. A maggior ragione in America, dove già il semplice atto di indossarla, la mascherina, è uno statement politico. Dove qualcuno, sulla non serietà della pandemia, ci sta costruendo una campagna elettorale.
C’è gente, lì fuori, che è pronta ad aggrapparsi a qualsiasi scusa pur di dare validità al proprio egoismo (nel caso del cretino comune sulla strada) o tentare di evitare una brutta figura politica (nel caso di chi li governa), e tu, Laña del Rey, con oltre diciassette milioni di persone che, su Instagram, pendono dalle tue labbra – grandi, piccole e rifatte – te ne freghi e tiri fuori ‘ste foto? Con tutti quelli che si ammalano e muoiono perché qualcun altro non prende sul serio la mascherina, tu non ti opponi a questa scelta stilistica nel tuo photoshoot? Ma allora sei una cretina.
 
E a proposito di essere una cretina, qualsiasi volontà di darle il beneficio del dubbio da parte mia se l’è bruciata con la sua ultima geniale trovata: un’intervista casereccia (che mi rifiuto anche solo di linkare) ripresa dal fratello in cui si fa il bagno nella vasca. Con i suoi “figli”.
I quali figli sono due gatti.
Esatto: ‘sta scema ha preso due gattini, li ha infilati nella vasca da bagno e li ha lavati col bagnoschiuma. E quando poi uno inizia ad agitarsi, lei lo sgrida e gli dice in tono arrabbiato: “Don’t be a difficult child”. Roba che, cretina, ringrazia che non ti stia strappando il filler dalle guance a unghiate. Deficiente.
E poi pigola: “It’s hard to be eclectic, Nico, but if you mother gets used to it, so must you, my only children.

Intendiamoci: parto dal presupposto che tutto ciò che esce dalla sua bocca sia falso come una moneta da tre euro, quindi no, non credo che maltratti quei poveri gatti facendo loro il bagno quotidianamente perché davvero li considera i suoi due figli umani. Stava solo giocando con lo stereotipo della donna in carriera che si ritrova sola e, ormai in menopausa, deve accontentarsi di una vita senza figli (giuro che secondo me sotto sotto è una di quelle conservatrici accanitissime, ma fa finta di non esserlo perché sarebbe il colpo di grazia alla sua carriera).
Ma il fatto che abbia deciso di farlo anche solo una volta come stunt pubblicitario per una finta intervista è comunque abominevole. Se decidi di avere degli animali, diventano una responsabilità che devi onorare, non puoi maltrattarli per una bella inquadratura. Perché fare il bagno ai gatti, specie col sapone, che altera il loro odore, è maltrattamento.
 
Ma, ancora una volta, cosa vuole saperne, Laña del Rey, di responsabilità? La sua è tutta performance, mica è da prendere sul serio.
Peccato per le sue stupide fangirl che non si rendono conto che, per autocitarmi, Laña Del Rey è come dopo che hai postato il cane a passeggiare: una busta di plastica piena di stronzate.

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