Sunday 25 January 2009

Deadalive

Give in, give in, give in, give in:
You play the game, you’ll never win.

La serata gaia dell’Etnoblog è stata suppergiù la stessa storia di sempre, con i soliti due tipi di ragazzi: o quelli molto belli ma decisamente impegnati, o quelli molto liberi ma decisamente brutti. Inoltre, c’era un numero impressionante di vecchi dalla faccia maciullata dagli anni tirati fuori dalla naftalina appositamente per l’occasione. Alla fine, complici gli Scivoli alla fragola, mi sono ridotto ad apprezzare le molte belle ragazze presenti. E ah, sì, ho incontrato per la prima volta dal vivo una mia conoscenza telematica triestina di antica data che non sentivo da un anno almeno (e che ha dato spettacolo sul palco, peraltro, ma questa è un’altra storia). Almeno la scena del “Ma che ci fai a Trieste?”, “L’università”, “Caspita!” è stata comica.
Ma sì, fortuna che almeno la strada per casa è stata lunga, così dopo la devastazione acustica che ho subito (mi sento sempre terribilmente ignorante quando mi immergo in quella musica, il che non è proprio un male) mi sono potuto rifare le orecchie con Emilie Autumn remixata in versione rock-metal e i Tristania che mi hanno rallegrato la serata (il che è tutto dire).

Comunque, il punto principale resta che il riassunto della serata può essere fatto citando la Mater, che ai tempi delle schede telefoniche diceva: “Gli uomini sono come le cabine telefoniche: o sono occupati, o sono guasti”. Ah, la saggezza femminile (ed io che ero misogino).

A quick taste of the poison,
A quick twist of the knife,
When the obsession with death,
The obsession with death
Becomes a way of life.

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