Friday, 11 September 2009

Il profumo della pioggia che cade

Starkly impending days
(A retrospect of golden sounds),
The scent of falling rain

(Recurring memories abound).
The Rain by ~OjosVerde

Ormai è appurato: ogni volta che il blog non viene aggiornato per più di due-tre giorni è perché sono di umore tanto cattivo da non aver nemmeno voglia di scriver qui. Il che non dipende affatto dal mio ritorno a Trieste in sé, cosa che anzi, mi ha fatto piacere, quanto dagli esami. Non ne ho voglia, semplicemente. Però, da bravo studente quale sono, vado lì e li faccio comunque, con o senza preparazione. Beh, con, principalmente.

In verità, se mi sono deciso a postare ora è solo perché il profumo della pioggia che cade arriva fino alla sala informatica da dove sto scroccando allo Stato la connessione. È un profumo che amo profondamente, e che mi ricorda che l’estate sta finalmente per terminare. E meno male, aggiungerei, dato che il caldo iniziava a diventare più che fastidioso e l’Autunno porta inevitabilmente con sé una valanga di release nel mondo female-fronted.
E, detto sinceramente, non vedo l’ora che arrivino. Sono stanco di dover lottare contro la mia necessità fisica di ascoltare ogni giorno Forever Is The World dei Theatre of Tragedy, e di non poter godere di quelle canzoni con tanto di testi sott’occhio. Inoltre, l’attesa per Design Your Universe degli Epica, con le notizie che filtrano, inizia a farsi letteralmente snervante.

Comunque, al momento sono più preso dall’idea di Forever Is The World. Perché la mia anima è irrimediabilmente gotica, al punto da ricader pure nei cliché, e c’è poco da fare, la mia musica è principalmente quella. In verità, mi sto scoprendo innamorato sempre più di tutto ciò che è gotico, un po’ come avere di nuovo sedici anni: la pioggia, i rami spogli, le foglie secche, l’oscurità, le rose, le ragnatele, i cimiteri. Sono immagini talmente abusate e violentate che non dovrebbero nemmeno più tangermi, e invece eccole lì, a toccarmi nel profondo. Non mi definisco goth con la spocchia e l’esibizionismo di un ragazzino che segue una moda, ma con una scrollata di spalle, una consapevolezza che sta lì, non va ribadita né ostentata, semplicemente c’è.

Sì, un post abbastanza pointless, ma perché sono di umore abbastanza pointless già di mio.

1 comment:

  1. Quando è il vestito che è goth, dura qualche stagione. Quando goth lo sei tu dentro, passano gli anni ma lo rimani sempre… pure se la vita ti costringesse a vestirti di giallo e indossare coroncine di margherite. Un commento ovvio, certo, ma non volevamo scrivere solo che blog come il tuo ci testimoniano che la gioventù non è solo bimbominkia.



    Angelripper & Christliar

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