Ormai è confermato, è destino che io debba piacere alle donne: se alla Jota l’unica a rivolgermi dei complimenti (o meglio, letteralmente coprirmi di complimenti, col mio ego che si gonfiava stile palloncino all’elio) è stata una donna, qualcosa di anormale deve esserci. Peraltro, era pure una signorina quarantaduenne, la quale ha fortunatamente avuto il buonsenso di riconoscere che si sarebbe innamorata di me “se avesse avuto vent’anni di meno”. Cara mia, hai guadagnato tanti punti nel riconoscere che per un ragazzo di vent’anni nel fiore della sua bellezza e giovinezza con uno spiccatissimo complesso di Dorian Gray tu sei decisamente fuori fascia massima. L’avesse capito anche il vecchio che all’altra Jota ha cercato ripetutamente di abbordarmi (e peraltro in maniera decisamente troppo diretta), probabilmente si sarebbe evitato di vedere la scintilla di disgusto nei miei occhi mentre rispedivo pazientemente al mittente il braccio che mi aveva avvolto intorno allo stomaco.
Chiamatemi superficiale, ma per me l’amore ha età. Ovvio, ci si può innamorare anche a ottant’anni suonati, ma non di persone venti-trent’anni più giovani, è semplicemente ridicolo. Quindi, miei cari vecchi, fate il passo commensurato alla gamba e cercatevi qualcuno della vostra età. Anche perché, diciamocelo, se un giovanotto si mette con voi è più probabile che sia per motivi prettamente materialistici che non perché brucia d’amore (e sì, Signora Ciccone, la cosa vale anche per te).
Chiarito questo punto fondamentale, l’altra faccia della medaglia della nostra simpatica quarantaduenne è che, sebbene sapesse stare al suo posto e fosse pure un’ex-punk (e dunque apprezzasse la mia mise alternativa), era, ahimé, abbastanza partita di testa, e mi ha praticamente presentato tutti i Gemelli che le capitavano a tiro nella speranza di trovare il mio uomo ideale (non capirò mai perché le fangirl dei boys’ love abbiano questa fissa di voler far accoppiare i ragazzi a tutti i costi, anche più che non rimorchiarseli loro). D’altro canto, è ormai ampiamente dimostrato che se c’è un maniaco/decerebrato/caso umano nel raggio di due chilometri e mezzo, di certo questo finisce a me. E a questo proposito, vale la pena di spendere due parole circa la nostra amica francofona che, da brava abitante della Ville Lumière, si è improvvisata regista e ha diretto un magnifico filmino nella sua testa. Ebbene, cara la nostra cretina parisienne, mi dispiace per la tua carriera cinematografica, ma le canzoni dei Placebo di certo non le spreco per sedicenni maniache con tendenze suicide che vivono oltralpe. Al contrario, il post precedente era dedicato ad una persona che con me ha parlato francese in situazioni piuttosto intime, ama notoriamente i Placebo, in particolare questa canzone, ed è importante nella mia vita. Ora, chére, a te manca totalmente quest’ultimo requisito (e pure il primo, fra l’altro), per cui mi dispiace, ma non è te che sto aspettando. E anzi, il fatto che tu ti sia attribuita l’importanza che nella mia vita ha solo quella persona mi ha fatto letteralmente inviperire. Lì da voi questa la chiamano lese-majesté, sai? E a questo punto posso benissimo dedicarti questa, di canzone in francese:
Chiamatemi superficiale, ma per me l’amore ha età. Ovvio, ci si può innamorare anche a ottant’anni suonati, ma non di persone venti-trent’anni più giovani, è semplicemente ridicolo. Quindi, miei cari vecchi, fate il passo commensurato alla gamba e cercatevi qualcuno della vostra età. Anche perché, diciamocelo, se un giovanotto si mette con voi è più probabile che sia per motivi prettamente materialistici che non perché brucia d’amore (e sì, Signora Ciccone, la cosa vale anche per te).
Chiarito questo punto fondamentale, l’altra faccia della medaglia della nostra simpatica quarantaduenne è che, sebbene sapesse stare al suo posto e fosse pure un’ex-punk (e dunque apprezzasse la mia mise alternativa), era, ahimé, abbastanza partita di testa, e mi ha praticamente presentato tutti i Gemelli che le capitavano a tiro nella speranza di trovare il mio uomo ideale (non capirò mai perché le fangirl dei boys’ love abbiano questa fissa di voler far accoppiare i ragazzi a tutti i costi, anche più che non rimorchiarseli loro). D’altro canto, è ormai ampiamente dimostrato che se c’è un maniaco/decerebrato/caso umano nel raggio di due chilometri e mezzo, di certo questo finisce a me. E a questo proposito, vale la pena di spendere due parole circa la nostra amica francofona che, da brava abitante della Ville Lumière, si è improvvisata regista e ha diretto un magnifico filmino nella sua testa. Ebbene, cara la nostra cretina parisienne, mi dispiace per la tua carriera cinematografica, ma le canzoni dei Placebo di certo non le spreco per sedicenni maniache con tendenze suicide che vivono oltralpe. Al contrario, il post precedente era dedicato ad una persona che con me ha parlato francese in situazioni piuttosto intime, ama notoriamente i Placebo, in particolare questa canzone, ed è importante nella mia vita. Ora, chére, a te manca totalmente quest’ultimo requisito (e pure il primo, fra l’altro), per cui mi dispiace, ma non è te che sto aspettando. E anzi, il fatto che tu ti sia attribuita l’importanza che nella mia vita ha solo quella persona mi ha fatto letteralmente inviperire. Lì da voi questa la chiamano lese-majesté, sai? E a questo punto posso benissimo dedicarti questa, di canzone in francese:
Tes airs affectés, malléables.
Tu vis tes désirs, réveille-toi, yeah, yeah.
Qui est-ce? Quelqu’un a soufflé ton nom,
Et tu sembles incertain plus que tout.
In tutto ciò, continua a sfuggirmi come questa scema abbia anche solo potuto pensare che io potessi dedicare un post del genere a lei. Ce ne vuole di demenza, davvero. Lucifero, sostienimi.
Non preoccuparti cosi tanto, la tua vita non me ne frega niente guarda. Solo lei che mi rompe le palle per lasciarti un messaggio.
ReplyDeleteFanne pure quello che vuoi di cosa ti sto dicendo, ho altre preoccupazioni che pensare a un tizio virtuale che mi tratta di cretina sai.
Ti sbarazzo volentieri di lei, non ha veramente niente a che fare con te, come me l'immaginavo (la regista ogni tanto non si sbaglia) è non il contrario.
La prossima volta non sprecare inutilmente i tasti del tuo computer per scrivere questo tipo di scoccherie, o si potrebbe pensare che hanno qualche importanza per te.
Mincia, non avevo visto la tua risposta O.O
ReplyDeleteScusascuasscusascusascusa ritiro TUTTO quello che ho detto su di tè, mi sembravi cosi cattivo su quest'articolo ...
Mi perdoni ? : (
*vado a schiaffegiarmi per bene*
titemetalleuse
@ titemetalleuse:
ReplyDeleteMi sa che c'è un po' di confusione. XD In sostanza, la cara Géraldine ha messo su deviant una risposta al mio post precedente credendo che la canzone dei Placebo fosse dedicata a lei (cosa per la quale le staccherei la testa dal collo a badilate), e io l'ho massacrata su questo post. Tu non c'entri, in quest'ultimo post. XD