Wednesday 30 September 2009

Piccole vendette

Ho aspettato fino all’ultimo a scriverlo per banalissima, volgare, dozzinale scaramanzia, ed oggi che finalmente tutte le più pressanti incombenze di stampo burocratico sono state finalmente espletate, posso annunciarlo: il mio posto nella casa dello studente di Trieste è salvo. Non solo, ma ci saranno non pochi cambiamenti: mentre, infatti, io mi spaccavo la schiena sui libri per preparare gli esami che mi hanno poi effettivamente consentito di conservare la mia accogliente stanza dai pavimenti in linoleum blu e la magnifica vista su Trieste che spazia dalle lontane colline di Cattinara sino al mare e la Slovenia, passando per i colli di San Giusto e una buona parte della città, il mio adorato dirimpettaio talebano e truzzo, quello del quale mi lamento sin dallo scorso novembre, ovvero da quando sono arrivato qui, si dilettava giocando a calcio o a basket nel parcheggio dell’ERdiSU, perdendo tempo con i suoi amichetti sulle panchine nel corridoio dall’alloggio alla mensa, leggendo i giornaletti sportivi e, soprattutto, in simpatici tentativi di farmi venire l’orchite con la sua decisamente poco gradita musica araba da discoteca sparata a tutto volume con degli amplificatori tali da far vibrare il linoleum blu del pavimento, incurante di che ora fosse e del fatto che intorno a lui poteva esserci gente che studiava, riposava o simili.

Ebbene, per dimostrare che il karma esiste, che tutto torna indietro, che what goes around will come around, poche settimane fa mi è stato comunicato da un’altra studentessa che alloggia qui e con la quale pranzo volentieri che il simpatico individuo di cui sopra non aveva racimolato in tempo i crediti necessari a confermare il posto alloggio e sarebbe quindi stato sbattuto fuori a fine mese. Inutile dirlo, nonostante fossimo in piena mensa mi sono messo a ridere stile assatanato come il Dottor Tomoe! Non solo perché finalmente mi libererò di lui e della sua maledetta musica (e con chiunque lo sostituisca non avrò certo la pazienza dimostrata con lui, ma anzi, essendo l’ultimo arrivato sarà subitaneamente messo in riga), ma soprattutto perché gliel’ho tirata addosso io, con un tale odio ed una tale ferocia che alla fine si è avverata! (O, molto più probabilmente, era solo facile da prevedere che sarebbe finita così, considerando il diverso modo in cui abbiamo trascorso il nostro tempo a giugno e luglio).

Così, ogni singola volta che l’ho incontrato in questi giorni, ho goduto della sua aria mogia e abbattuta, e sebbene nel vederlo continuassi a guardare avanti come se non esistesse, con la coda dell’occhio lo osservavo con cura, e appena gli davo le spalle le mie labbra si piegavano in un ghigno di tale crudeltà da essere un capolavoro espressivo. E ho esultato nel vederlo trascinare già i suoi piccoli trolley pieni di roba, mentre io non vedevo l’ora di rientrare nella mia bella camera con bagno privato e vista panoramica, il cui affitto costa solo 80 euro al mese, per tirare fuori dall’armadio i libri, che avevo nascosto affinché superassero indenni la mia assenza ad agosto e avevo lasciato dentro fino ad oggi per scaramanzia, per allinearli solenni e ordinati sulle mensole della mia libreria, e disfare la valigia mettendo gli abiti al loro posto nel guardaroba.

Chissà se lui, incontrandomi giù poco prima che iniziassi a scrivere questo post, ha notato il trionfo nel mio incedere, la piega sadica delle mie labbra, la totale assenza di compassione o partecipazione fra miseri che ci si potrebbe aspettare in simili frangenti nei miei occhi, l’odio e il disprezzo ch la sua sola vista mi suscitano. Chissà se dove andrà ad abitare ora riceverà finalmente da qualche vicino esasperato quella batosta che a lungo mi sono trattenuto dal dargli io stesso, prima perché ero l’ultimo arrivato, poi per amor del quieto vivere, poi perché dovendo studiare non avevo tempo per andare a litigare, e nell’ultimo mese perché ormai non restava che tener duro e attendere con pazienza che levasse le tende. Chissà se si ritroverà di nuovo sul marciapiede a causa della sua stupidità e mancanza non dico di educazione, ma di senso del vivere civile.

Caro Ali il Discotecaro, te lo auguro di tutto cuore. E non (solo) perché sono crudele, ma perché dopo nove mesi di gestazione fatti di biglietti sotto la porta e ripetute volte in cui sono venuto a bussare da te pregandoti di tenere il volume basso e sortendo effetto, nel migliore dei casi, solo fino al giorno dopo, la mia piccola vittoria morale me la voglio godere tutta.

6 comments:

  1. Questi Talebani houssettari!

    TSE'

    Ogni cosa va come deve andare, e per il Signorino Citato, è giunta l'ora U_U

    Sono felice per te, caro.

    ReplyDelete
  2. Non montarti la testa! Studia altrimenti rischi che la sua maledizione faccia invertire le cose :P

    ReplyDelete
  3. Partecipo con tutto l'entusiasmo possibile alla tua gioia! Dopo averlo sentito e visto, seppure un paio di volte, non posso far a meno di godere della sua giusta e misera fine.

    ReplyDelete
  4. @ Irene: Ti ringrazio, cara. Spero apra la strada alle altre presenze esasperanti della mia vita (di cui tu conosci qualcuna) per uscirsene via.



    @ anonimo: Sarebbe carino sapere con chi ho il piacere di parlare, ma a parte questo non posso darti torto. ;)



    @ Gin: Ecco, tu hai avuto modo di sperimentarlo con le tue orecchie. Chi meglio di te può capire? XD



    @ Veronica: Cara, è il mio vanto o no quello? ( h )

    ReplyDelete
  5. *-* uh da quanto non leggevo il blog del servitore *-* :*

    ReplyDelete