Accidenti, siamo già a dicembre… Manca poco al Natale! (…sottinteso, per chi ci crede).
Le città si coprono di lucine colorate, le vetrine dei negozi di ghirlande e neve finta, ed inizia la corsa a cercare un regalo per gli amici… Il solito periodo natalizio, in buona sostanza. Il quale offre ottimi spunti di riflessione.
Non volendomi soffermare sul solito discorso riguardo l’ipocrisia che, spesso, diventa vera e propria arte recitativa e come tale va apprezzata, mi voglio piuttosto lagnare sulla… boh, mi voglio lagnare perché sono in calo di zuccheri e mi è venuto il malumore.
Parlando di calo di zuccheri e Natale cosa può venire in mente? Il panettone! Con la stupida, idiota pubblicità della Bauli, quella con il bambino che regala pezzi di panettone a destra e a manca cantando “È Natale, è Natale, si può fare di piùùùù!”.
Personalmente quella pubblicità mi da ai nervi. In primo luogo, per il fatto che il bambino elargisce il dolce solo perché poi si aspetta una lauta ricompensa (e si imbroncia pure quando essa tarda ad arrivare), ma soprattutto per la frase “Il panettone Bauli è buono, proprio come te”. Ora, se quel panettone fosse buono come me, la Bauli avrebbe già dichiarato il fallimento. D’accordo, magari non provocherebbe una morte da intossicazione alimentare in seguito ad atroci sofferenze intestinali, ma risulterebbe quantomeno indigesto. Questo dimostra chiaramente come la pubblicità ci prenda per una massa di deficienti che, nella loro infantilità, credono ancora che tutti siano buoni. Ma dove? Ma quando? Ma si sono accorti di come gira il mondo? Mah…
Ad ogni modo io la trovo altamente diseducativa: da una parte, presenta una visione del mondo troppo illusoria ed ottimistica, mentre dall’altra insegna ad agire sempre per il proprio tornaconto, mascherando la cosa come “altruismo”. Ora, nulla contro l’egoismo, anzi, io sono il primo ad agire sempre in cerca di un qualche vantaggio, ma almeno lo ammetto candidamente senza problemi.
Se poi parliamo di prodotti alimentari e pubblicità odiose, allora non posso fare a meno di lanciarmi in un’invettiva contro la Mulino Bianco. Tutte le pubblicità dei prodotti Mulino Bianco mi fanno venir voglia di prendere il televisore a mazzate. Ma chi cavolo le fa, Ratzinger?
Porca miseria, ma non se ne sono accorti che ormai la famiglia tipo non è più quella che presentano loro? Che non esiste più solo lo schema standard “Papino-lavoratore-mammina-casalinga-due-figli-di-cui-un-maschietto-e-una-femminuccia” ma, al contrario, questa è ormai una minoranza?
Personalmente, la Mulino Bianco mi sembra davvero in mano alla Chiesa cattolica: è una continua ostentazione della famiglia stilizzata “di un tempo”, senza un minimo di volontà di aggiornamento, ed il fatto che questo modulo si ripeta per ogni prodotto equivale ad un’implicita accusa nei confronti dei nuclei familiari di diverso tipo: per come la vedo io, ignorano volutamente il mondo delle madri lavoratrici, delle donne separate con figli, delle coppie di fatto, di quelle dello stesso sesso, e tacendo queste realtà pongono un solo modello da seguire, etichettando silenziosamente come “sbagliati” gli altri. È semplicemente anacronistico.
Per non parlare della stupidità degli spot in sé. Tralasciando la musica del Gladiatore che trovo estremamente irritante, prendiamo ad esempio il Gran Cereale: piove, e la tipa mangia i biscotti dentro casa. Ad un certo punto le cade un cereale intero dal biscotto e lei, molto intelligentemente, lo raccoglie, lo interra in un vaso e lo mette fuori sotto la pioggia. Ma ragazza mia! Ma un cereale cotto non germoglia nemmeno se sta scendendo il Diluvio Universale!
Ed ora che mi sono sfogato un po’, vado a pranzo, così mi passa il calo di zuccheri e mi torna il buonumore… spero…
Le città si coprono di lucine colorate, le vetrine dei negozi di ghirlande e neve finta, ed inizia la corsa a cercare un regalo per gli amici… Il solito periodo natalizio, in buona sostanza. Il quale offre ottimi spunti di riflessione.
Non volendomi soffermare sul solito discorso riguardo l’ipocrisia che, spesso, diventa vera e propria arte recitativa e come tale va apprezzata, mi voglio piuttosto lagnare sulla… boh, mi voglio lagnare perché sono in calo di zuccheri e mi è venuto il malumore.
Parlando di calo di zuccheri e Natale cosa può venire in mente? Il panettone! Con la stupida, idiota pubblicità della Bauli, quella con il bambino che regala pezzi di panettone a destra e a manca cantando “È Natale, è Natale, si può fare di piùùùù!”.
Personalmente quella pubblicità mi da ai nervi. In primo luogo, per il fatto che il bambino elargisce il dolce solo perché poi si aspetta una lauta ricompensa (e si imbroncia pure quando essa tarda ad arrivare), ma soprattutto per la frase “Il panettone Bauli è buono, proprio come te”. Ora, se quel panettone fosse buono come me, la Bauli avrebbe già dichiarato il fallimento. D’accordo, magari non provocherebbe una morte da intossicazione alimentare in seguito ad atroci sofferenze intestinali, ma risulterebbe quantomeno indigesto. Questo dimostra chiaramente come la pubblicità ci prenda per una massa di deficienti che, nella loro infantilità, credono ancora che tutti siano buoni. Ma dove? Ma quando? Ma si sono accorti di come gira il mondo? Mah…
Ad ogni modo io la trovo altamente diseducativa: da una parte, presenta una visione del mondo troppo illusoria ed ottimistica, mentre dall’altra insegna ad agire sempre per il proprio tornaconto, mascherando la cosa come “altruismo”. Ora, nulla contro l’egoismo, anzi, io sono il primo ad agire sempre in cerca di un qualche vantaggio, ma almeno lo ammetto candidamente senza problemi.
Se poi parliamo di prodotti alimentari e pubblicità odiose, allora non posso fare a meno di lanciarmi in un’invettiva contro la Mulino Bianco. Tutte le pubblicità dei prodotti Mulino Bianco mi fanno venir voglia di prendere il televisore a mazzate. Ma chi cavolo le fa, Ratzinger?
Porca miseria, ma non se ne sono accorti che ormai la famiglia tipo non è più quella che presentano loro? Che non esiste più solo lo schema standard “Papino-lavoratore-mammina-casalinga-due-figli-di-cui-un-maschietto-e-una-femminuccia” ma, al contrario, questa è ormai una minoranza?
Personalmente, la Mulino Bianco mi sembra davvero in mano alla Chiesa cattolica: è una continua ostentazione della famiglia stilizzata “di un tempo”, senza un minimo di volontà di aggiornamento, ed il fatto che questo modulo si ripeta per ogni prodotto equivale ad un’implicita accusa nei confronti dei nuclei familiari di diverso tipo: per come la vedo io, ignorano volutamente il mondo delle madri lavoratrici, delle donne separate con figli, delle coppie di fatto, di quelle dello stesso sesso, e tacendo queste realtà pongono un solo modello da seguire, etichettando silenziosamente come “sbagliati” gli altri. È semplicemente anacronistico.
Per non parlare della stupidità degli spot in sé. Tralasciando la musica del Gladiatore che trovo estremamente irritante, prendiamo ad esempio il Gran Cereale: piove, e la tipa mangia i biscotti dentro casa. Ad un certo punto le cade un cereale intero dal biscotto e lei, molto intelligentemente, lo raccoglie, lo interra in un vaso e lo mette fuori sotto la pioggia. Ma ragazza mia! Ma un cereale cotto non germoglia nemmeno se sta scendendo il Diluvio Universale!
Ed ora che mi sono sfogato un po’, vado a pranzo, così mi passa il calo di zuccheri e mi torna il buonumore… spero…
Ale, posso solo ricordarti del biglietto di ieri sera inserito nella cassetta per le offerte in chiesa...
ReplyDeleteA Natale SI GUADAGNA DI PIU'! La Chiesa ragiona così...
Personalmente, non me ne quatrasbatacchia un cazzo . A ste cose non ho mai creduto, non iniziero ora . Nevvero?
Ciau! Mamma mia mi sono fatta certe risate leggendo quet'intervento!! Hihihi!
ReplyDeleteHai ragione le pubblicità del Mulino Bianco sono proprio odiose... Non meno di quelle dei tortellini Rana... "Un giorno si... e un giorno si!" poi vorrei sapere questi che fanno quando vanno al bagno hihihi (scusa la finezza)
Personalmente ODIO il Natale: odio la corsa a fare i regali (che non trovi mai e sei costretto a scendere 20000 volte...) odio il buonismo che creano solo per il 25 dicembe (che tristezza!), ecc...
Per quanto riguarda le famiglie stereotipate... Ci sono anche pubblicità con famiglie diverse da quelle del Mulino Bianco... Per fortuna! A me piaceva molto quella in cui il bambino diceva al compagno della mamma "Ma tu mi vuoi bene anche se non sei il mio papà?" *_*
Oppure... c'era una che ho visto solo per strada con due uomini che spingevano il carrozzino con il loro figlioletto... Non l'hanno tolta perchè oscena?? :S Che schifo di mondo!
Poi ci sono anche quelle in cui si vedono fratellini e genitori di famiglie miste.. gli spot sono odiosi ma almeno mostrano un' altra faccia della medaglia...
Vado a regalare fette di panettone a chiunque... mi servono i soldi per comprare i regali di natale...U.U
Simy
Perfettamente d'accordo °-° ho provato a sotterrare il cereale, ma niente v_v ghghgh XD comunque sia!!! Hai dimenticato la pubblicità del sugo dove c'è quello figo con la madre e il figlio -alquanto odioso- gli fa "faresti tutto per me?" e quel deficente -ma comunque di bella presenza- "Certo, ti voglio bene!" Pam! E gli ciula la pasta >.> un chiaro urlo subliminale tipo "piuttosto questo" XDDD ... che dire, a parte il tizio, orrrribile v_v
ReplyDeleteio e edu aspettiamo ancora la cartolina.
ReplyDeletegiuliè.
e non hai manco citato di noi povere donne, costrette a vedere tipe che si buttano giù da un paracadute con un tampone di quattro cm su per l'utero x__x
ReplyDeletema li mortacci loro e del medico che le cura...