Saturday 19 February 2011

We Remain Strangers

Giusto per non lasciare che la domanda di due post fa su “ma alla fine cosa ho da perdere?” penda retorica, la risposta è: tempo. Direi che in una settimana ne ho perso fin troppo e, sinceramente, ho ben altro a cui pensare. Poi si sa, se non ci si chiama Bloempje mi si deve dare costantemente attenzione per mantenere vivo il mio interesse; visto che qui non è decisamente il caso, archivio la cosa per ciò che è stata, ovvero un episodio casuale da pista da ballo, cosa che avrei fatto già una settimana fa se il tipo lì non mi avesse dato il contatto Male lasciandomi così intendere di non voler lasciar morire la cosa lì (come invece volevo fare io sin dall’inizio). Beh, anche questa è esperienza: parsimonia nell’accettare contatti Male dagli sconosciuti, anche se baciano bene.

Parlando di cose serie, ormai cercare di capire che problema abbia il mio computer sta diventando una partita a “Indovina Chi?”. Prima ho provato a farlo funzionare da appena formattato, ma si è bloccato lo stesso, così almeno ho potuto abbassare tutte le caselle dei software. Poi è stato il turno di quelle dell’hard disk e della ram, testate in modalità F2. Adesso anche il bios, che ho aggiornato come suggerito da Giovanni senza ottenere risultati. Lunedì richiamerò il centro assistenza e vedrò un po’ che cosa fare con loro, perché questa storia mi sta snervando.

Sul lato “buone notizie” (sì, da qualche parte esiste), provo tanto, tanto, tanto, tanto amore verso Nell e Kristian Sigland, la prima perché ieri mi ha fatto venire le lacrime agli occhi in chat con la sua ammissione di sentire la mancanza dei Theatre of Tragedy tanto da star male (cosa che condividiamo), il secondo perché l’altro ieri mi ha spedito tre demo dei The Crest e una della sua nuova band, i The Black Locust Project, che suona davvero spettacolare. Il titolo è particolarmente appropriato per la mia situazione col Dancefloor man, così l’ho messo anche a questo post.
Per spendere un paio di righe finali sull’argomento, cito Claudio e me:
L’unica cosa che mi stupisce è il tuo esserti scoperto così tanto. Solitamente sei più equilibrato, a volte pure troppo.
Mmmh Così almeno so che non è andata male perché l’assediante è morto di inedia sotto i miei bastioni?

4 comments:

  1. Alla fine mi costirngerai a cominciare ad ascoltarli, me lo sento.



    E oh, hai fatto bene, che si fotta u.u

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  2. Sì, sì, sì, SIIII! Da dove iniziare però dipende da che genere preferisci: se Gothic Metal old school, Synthpop/Industrial Metal ballabile o un Gothic Rock più moderno. *-*

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  3. Oddio tu mi leggi nel pensiero, ero entrato a chiederti da che parte cominciare o.o

    Tipo fai conto che Liv la odio, a prescindere (ho provato davvero ad amare i Leave's Eye, ma cioè, no.)

    Stavo cominciando da Storm ma non lo so, illuminami

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  4. <Finge di non gongolare per la questione "odio per Zia Livia">

    (Scusa, è che ultimamente le sue fangirl che sparano a zero su Nell mi stanno facendo inacidire come la sua crema antirughe...)

    Allora. Premettiamo: di primissimo acchito, Nell ha un timbro di voce tutto sommato simile a quello di Liv, però io la preferisco perché le manca quel retrogusto acidulo e "morfioso" che invece ha Liv. Fermo restando che entrambe sono voci molto eteree, Liv la paragono al profumo, delicata e impalpabile, che sì, è piacevole, ma alla lunga diventa stucchevole. Nell la vedo più come seta, delicata e morbida che puoi portarla tutto il giorno senza che venga a noia.

    Chiarito questo punto necessario, direi che dovresti iniziare dal loro ultimo periodo. Storm te lo sconsiglio abbastanza come introduzione ai ToT perché è reduce di una produzione massacrante che l'ha appiattito troppo, e per i primi ascolti tende a riservare poche sorprese (se invece inizi ad entrarci dentro noterai mille piccole sfumature e piano piano cominci ad apprezzarlo).

    Forever Is The World sarebbe la scelta più appropriata, secondo me (a prescindere dal suo essere il mio album preferito in assoluto). Tralasciando me, nel quale ha scatenato una tempesta di emozioni indescrivibile sin dalla primissima volta, c'è però da dire che anche lui è un album un tantino ostico. Di primo acchito si fa apprezzare più di Storm, ma impiega comunque qualche ascolto per crescere, quindi se vuoi tentare ti consiglio di ascoltarlo più colte e con cura (magari anche con i testi di fronte, che meritano davvero). Fatta questa premessa, offre una buona retrospettiva su tutto ciò che i Theatre of Tragedy hanno fatto, reinterpretandolo in chiave assolutamente moderna e non anacronistica. Io lo considero il perfetto album Gothic Metal di fine Anni 2000, perché la "gothness" è una sfumatura che lo permea tutto, una base su cui innestare elementi eterogenei, ma non una caratteristica rodindante (e anacronistica, ormai) come può essere in un album dei Sirenia. Ti dà quel senso di nostalgia, ma non sa spudoratamente di già sentito. Inoltre, praticamente tutte le tracce si fanno apprezzare anche nella loro individualità, oltre che nel contesto dell'album (tranne Transition, che è la canzone che universalmente non dice nulla per molti ascolti e impari a capire col tempo, Nell mi ha detto che inizialmente anche ai ragazzi non era piaciuta).

    Ti consiglio di procurarti un rip dell'edizione digipack, perché anche la bonus track, Empty, merita e aggiunge tanto. Se hai difficoltà a procurartela, mandami un pm e ti aiuto volentieri (noterai che sono più zelante di un Testimone di Geova).

    Per ora ti dico questo. Su Storm, in caso, torniamo dopo che avrai sentito FITW, perché lì ti consiglierò le highlights per poterlo apprezzare maggiormente e vincere l'iniziale sensazione di piattezza. Per quanto riguarda il resto della discografia, se Liv ti dà l'urticaria ti consiglio di aspettare che esca il DVD e sentire alcune vecchie canzoni reinterpretate da Nell,e in caso andare ad esplorare il resto dopo.

    Quanto ai Leaves' Eyes... beh, il consiglio a questo punto è di lasciarli perdere. Con la loro proposta musicale, l'unico elemento degno di nota del pacchetto è proprio Liv, ma se non ti piace lei allora non c'è proprio niente da salvare.

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