Tuesday, 1 February 2011

Yellow

Il bel Go, omosessuale, attivo, abile fellatore, alto, capelli scuri, attratto dai ragazzi più esili, si innamora di, e desidera ardentemente portarsi a letto, l’altrettanto bel Taki, leggermente più basso, capelli più chiari, collega di lavoro e, soprattutto, sedicente eterosessuale che passa da una donna all’altra ma intanto non disdegna farsi pomiciare da Go quando capita l’occasione.
Perché mi sembra di averla già sentita da qualche parte?


Lasciando che la domanda, chiaramente retorica, resti senza l’ovvia risposta, ho il vago sospetto di avere un qualche radar innato che mi ha tenuto lontano fino ad ora da Yellow di Makoto Tateno, la cui trama, che contiene qualche riferimento puramente casuale (tranne l’innamoramento), è riassunta lì sopra. Trattasi di uno shounen-ai molto famoso che ho comprato a Lucca un po’ perché mi è stato consigliato molto caldamente dalla Nipota, parecchio perché mi sono innamorato della copertina del volume uno (quella di sopra; anche le altre sono molto belle, ma questa è la mia preferita). Poi, per qualche motivo l’ho accantonato sulla valigia (punto a caso della camera) fino a stamattina, quando, dopo aver divorato il numero 2 di Vassalord, ho deciso di dedicarmici. E insomma, meno male che ho aspettato perché, anche se la trama l’avevo letta al momento dell’acquisto, l’avevo immediatamente dimenticata (per dedicarmi agli altri acquisti, visto che questa era la serie più lunga): leggere un manga simile nei mesi scorsi mi avrebbe fatto sentire una lama bella affilata fare le piroette in qualche punto cedevole del mio corpo.

Chiusa la parentesi deja-vu, è stata un’ ottima lettura, decisamente all’altezza della sua fama. Meno quotidiano de Il Gioco Del Gatto E Del Topo (su cui vi ho promesso un post, che arriverà appena avrò finito la terza rilettura), ma piuttosto che dalla stereotipizzazione del rapporti nei canoni yaoi, questo dipende essenzialmente dalla natura della trama e dall’occupazione dei personaggi, agenti segreti infiltrati nel traffico di droga e, dunque, persone che hanno una quotidianità fuori dalla norma. Anzi, uno dei principali punti di forza di questo manga è proprio la verosimiglianza della vicenda amorosa, che si evolve con naturalezza e senza forzature, adagiandosi su un background dei personaggi che, per quanto non ordinario, si mantiene verosimile e non ridondante. Insomma, non è la solita vicenda del liceale etero che finisce a farsi incricetare da un compagno più grande dopo cinque minuti e, dal nulla, scopre che gli piace: anzi, posso giurare che come vicenda è assolutamente realistica e possibile (probabilmente Makoto ha la vista che segue la curvatura della Terra; tipo Babbo Natale, ma da est a ovest invece che da nord a sud).
Ottimi anche i disegni (specie dal secondo volume in poi) e ben sviluppate le trame corollarie, con un ottimo bilanciamento fra azione e storia sentimentale, altro punto a favore fondamentale: insomma, poco sesso e molta trama, nel senso che in molti shounen-ai ogni singolo episodio ha sì una trama, ma unicamente funzionale al sesso, mentre qui è il sesso a essere funzionale alla vicenda. Brava Makoto, approviamo!

Resta solo un po’ di amaro per certi personaggi comparsi in singoli episodi (che meriterebbero un bello spin-off), e tanto magone perché la storia è finita. E se mi è venuto il magone per quattro volumi letti in una mattinata, ho il terrore di ciò che proverò a marzo con la fine di Angel Sanctuary. Per il resto, se vi piace il genere, Yellow è un must che non deluderà.

6 comments:

  1. Ovvio che no! Linda, accidenti, hai spoilerato tutto a tutti!

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  2. sono cosi' cattiva che sogghigno da sola.

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  3. Oh fuck it, you're a monster, do admit it!

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  4. D: (*ignora allegramente gli spoiler*)

    lo voglio (per cui non lo troverò mai, nevah nevah)

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  5. @ Jonah: Ma in realtà mi pare di aver visto che la Ronin ha una buona distribuzione. Magari devi fartelo ordinare in fumetteria, ma di solito arrivano con la prima spedizione.

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