Friday 17 November 2006

Martedì (o dei Ricordi)

Ed ecco che, tornato da Milano e messa a bada la folla di gente che mi ha assalito, riesco a ritagliare qualche minuto per postare un riassunto della mia esperienza milanese. La suddividerò in due parti: martedì, o dei Ricordi, e mercoledì, o delle Emozioni. Sono entrambe due parti fantastiche, ma per motivi diversi. La parte “dei Ricordi” sarà più riassuntiva, mentre quella “delle Emozioni” sarà più delirante. Ciò detto, iniziamo.


Dopo il post in cui informavo tutti sulla mia improvvisa quanto gradita botta di sedere, io e la Giulia (ho preso la mania milanese di mettere gli articoli davanti ai nomi femminili… né!) abbiamo atteso la Nari, che mi ha parzialmente truccato (il lavoro l’ho finito io) e siamo corsi a cercarmi una copia di The Open Door da farmi autografare. Sulla metropolitana ho incontrato un mio amico napoletano, Nello, che aveva ugualmente vinto il pass per il Meet & Greet e andava all’Alcatraz con i suoi amici. Da pessimo fisionomista quale sono, l’ho riconosciuto solo all’uscita della stazione della metro dopo che abbiamo fatto tutto il tragitto nello stesso vagone a breve distanza (però avevamo notato le reciproche magliette degli Evanescence).
Dopo una corsa verso l’Alcatraz abbiamo ricevuto i pass ed è iniziata l’attesa per entrare. Durante l’attesa ho conosciuto Ilaria e Annamaria (un saluto!), e poi… ha avuto inizio l’operazione “Sette Nani” (detto sussurrato in onore di Samara Morgan, che c’entra sempre e comunque con il numero sette). Ovvero, sette di noi (eravamo venticinque) si sarebbero travestiti da nani e fartti incartare come regalo: poi Amy li avrebbe scartati. Questa trovata sta in relazione con la canzone Snow White Queen (“Regina Biancaneve” per chi è poco pratico d’inglese).
Una volta dentro l’Alcatraz, ci hanno stipati su un palchetto e ci hanno avvertiti che non avremmo potuto farci firmare più di un solo autografo. E le foto le avremmo fatte a gruppi. Ovviamente, i miei piani di farmi foto su foto e di farmi firmare autografi per tutti i miei amici sono stati gentilmente mandati a farsi un giro dal “simpatico” energumeno che dettava legge, ma chi si lamenta in queste situazioni? Poi, i sette prescelti sono stati incartati. Ovviamente, volavano innumerevoli le battute, tipo: “Ti immagini? Amy fa: ‘Mi spiace, non ho tempo per aprirlo adesso, me lo porto a casa’.” “Sì, allora qui diventa Biancaneve e i venticinque nani!”.
E, finalmente… sono entrati!

La prima impressione è stata: “Ma quella è Amy Lee? Davvero? O miei dèi, ma è bellissima!”. Mi ero preparato a rimanere deluso da una Amy senza Photoshop, ma la ragazza che si è presentata davanti a noi era qualcosa di indescrivibile. Una bellezza eterea, quasi diafana. La pelle pallidissima, i capelli corvini che parevano seta lucente. Che cos’erano i suoi occhi? Acqua di fonte purissima? Ghiaccio diafano? Schegge di cielo sereno? Lapislazzuli? Avrei voluto annegarci, in quegli occhi. Il suo sorriso è abbagliante, per nulla artefatto, genuino. Il suo contegno non aveva nulla della diva, sembrava una qualsiasi ragazza di 24 anni ad una serata con gli amici. Il suo abbigliamento era composto da una sciarpina rosa, una maglietta verde militare, una lunga gonna chiara e degli stivaletti. Onestamente, sono rimasto molto colpito. Non me l’aspettavo così bella, e nemmeno gli obiettivi dei fotografi di Blender o Kerrang, o le sofisticate videocamere dei clip riescono a renderle giustizia. Dal vivo è senza dubbio una vera bellezza. L’intera sua figura emana una calda aura di simpatia, buon umore, disponibilità verso i fan e felicità.
Ad ogni modo, dopo aver spacchettato il pacco misterioso (il tutto ripreso… probabilmente finirà nel DVD!), la nostra Dea è prorotta in una sonora risata decisamente contagiosa. Indi, ci siamo accorti che, oh, a proposito, c’era pure il resto della band! E dopo qualche chiacchiera con la Fra dell’EvaWebsite è iniziata la processione per firmare tutto quello che noi  fan, messi in fila, porgevamo loro. Io ho subito porto ad Amy il CD, e ho cercato di trovare qualcosa da dirle. Poiché il mio cervello era letteralmente passato allo stato aeriforme ed aveva trovato sfogo in una nube di vapori fuori dalle orecchie, sono riuscito a esprimere solo la più ovvia e stupida delle constatazioni: “You’re beautiful!”. La ragazza è pure modesta, perché è prorotta in un sonoro sbuffo d’imbarazzo misto ad una risatina e ha detto “Nooooooo!” (mi sembra evidente che sono abbonato a persone bellissime che insistono sul fatto di non esserlo, autostima portami via). E io, riuscendo con sommo sforzo ad articolare una frase più complessa, le ho detto: “Yes, you’re beautiful! And You’re a True Artist!”. Rivoltomi un sorriso, è passata avanti.
Poi è stata la volta di Terry Balsamo, Tim McCord, Rocky Gray e John LeCompt. Terry, ho notato con piacere, sta molto bene, nonostante abbia passato l’ictus. Ha recuperato pienamente, e ne sono felice. Tim… beh, Tim, che dal vivo è molto carino, mi ha fatto moltissima tenerezza. Ma avrò modo di parlarne più avanti. Rocky è simpaticissimo, molto spiritoso e divertente, e ha sempre una faccia buffa pronta per la fotocamera. John è onestamente molto più bello dal vivo che in foto. Ha degli occhi in cui si può annegare, qualcosa di unico. Essendo l’ultimo della fila, sono riuscito a fargli una foto che possa chiamarsi tale. Per non incasinarmi eccessivamente la prima pagina del booklet, mi sono fatto metter ogni autografo su una pagina diversa.
Dopo gli autografi, ci siamo divisi in gruppi di cinque e abbiamo fatto a turno le foto con la band. È stata questa l’occasione in cui ho sperimentato quanto soffice fosse Amy, quanto la sua pelle fosse liscia e morbida! Quella ragazza è perfetta!
L’ultimo atto del Meet & Greet è stata la consegna della torta e dello spumante: poiché sono gli Evanescence che tengono in vita il sito, è stata loro preparata una torta con la copertina di The Open Door e il numero di visitatori. Poi, gli Evanescence sono tornati dietro le quinte, per prepararsi al concerto.

A questo punto, mentre i Revelation Theory facevano le prove, abbiamo ricevuto una splendida notizia: saremmo rimasti dentro l’Alcatraz sino all’inizio del concerto. Cosa voleva dire questo? Prima fila! Ovviamente, essendo già dentro, appena gli energumeni hanno dato il segnale che potevamo muoverci, prima di far entrare gli altri, ci siamo piazzati belli lunghi in prima fila. Ci hanno fatti sedere e poi, man mano che arrivavano gli altri, li hanno fatti sedere a loro volta, in modo che non ci schiacciassero. Poi... sono calate le luci ed è partito lo spettacolo.

Subito ci siamo messi tutti in piedi, ed una marea di gente da dietro ci ha schiacciati contro le transenne davanti al palco, ed è stata una cosa esaltante. Hanno aperto i Revelation Theory, che fanno un genere più inspido degli Evanescence, ma che ci hanno fatti scaldare per bene. Durante una canzone hanno fatto suonare John LeCompt, e lì è esploso il delirio. L’ultima loro canzone mi è… hem… diciamo che mi è rimasta particolarmente impressa. Chi era al concerto capirà…

Poi si accendono le luci, iniziano ad allestire per bene il palco. Passa un po’ di tempo e, alle 21 precise, il grande telone nero cala liberando la magnifica ed enorme E contornata di rovi.
Ed ecco le prime note di Sweet Sacrifice.
Amy dice che i fan italiani sono i suoi preferiti in assoluto. Effettivamente, credo che per lei sia gratificante avere l’intero Alcatraz che dall’inizio alla fine intona a coro tutte le sue canzoni. Dalla prima fila lei era uno spettacolo unico. La sua presenza sul palco è molto scenica, attira l’attenzione senza strafare. Quando si avvicinava al punto dove eravamo noi, era il delirio. Quando si allontanava dal palco, si alzava il coro da stadio che la invocava. Poi, ovviamente, ogni membro della band ha avuto il suo momento d’invocazione. Amy ha anche presentato Tim, e la sala è prorotta in un boato. Spero che la cosa gli abbia fatto piacere, essendo lui il più nuovo nella band.
Le canzoni che mi sono rimaste maggiormente impresse sono stante: Weight Of The World, in cui Amy ha fato sfoggio della sua voce in un pezzo estremamente acuto senza steccare; Whisper, in cui ha cantato una parte che nel CD è affidata ad una cantante lirica alla sua stessa altezza, mentre nei live del tour precedente la cantava più in basso; Call Me When You’re Sober, nella quale si è accompagnata con la tastiera e la cui fine era diversa dal CD; Bring Me To Life, dalla quale, finalmente, sono sparite le parti maschili; Imaginary, in cui si è accompagnata a sorpresa con la tastiera nel bridge; Lacrymosa, in cui, ad un giro troppo entusiastico su se stessa, ha fatto sollevare tanto la gonna rossa da offrirci una… bella vista.
Alla fine del concerto, avevo l’udito in malora e la voce andata. Ma ho avuto un’ulteriore bacio della Dea Bendata: quando i musicisti della band hanno iniziato a tirare al pubblico i vari plettri et cetera, sono riuscito ad acchiappare al volo una delle bacchette di Rocky! Dopo una strenua lotta con un altro fan me la sono aggiudicata, alzando il pugno che la serrava saldamente in segno di vittoria. L’ho però in seguito barattata con una rarità discografica di un altro fan: il singolo di Missing. So che a molti potrà sembrare un’emerita cavolata, ma da una parte si tratta di un CD piuttosto raro (è uscito solo promozionale e solo per le radio), e dall’altra rappresenta molto per me perché si tratta della Mia Canzone. Senza contare che, eventualmente, esiste la possibilità che una bacchetta di Rocky mi piova in testa al prossimo live cui andrò, mentre Missing era un’occasione unica.

E
d ecco che, all’uscita del concerto, si è consumata una scena curiosa che ha coinvolto Tim. Se ne stava in disparte con il batterista dei Revelation Theory, e nessuno se lo filava. Al che io mi avvicino con gli occhietti scintillanti e gli faccio: “Hi Tim! Can I take a photo with you?
Lui mi guarda perplesso e mi fa: “A photo?
Lo guardo altrettanto perplesso: “Err, yes…
Al che lui, ancora più perplesso, mi chiede: “With… me?
No tesoro, con l’estintore dietro di te. Ancora più sconcertato dalla su perplessità lo osservo interrogativamente. L’idea era quella di dirgli qualcosa tipo: “Certo che con te, scemo, sei TU il bassista degli Evanescence!”, ma mi limito a un “Well, that’s the idea.”
Appena abbiamo fatto la fotografia, subito anche la Ilaria se n’è voluta fare uno. Ed ecco che un capannello di fan si è formato per fare le foto con Tim. Onestamente, a me ha fatto molta tenerezza, porello. Evidentemente, essendo nuovo, non si aspettava di entrare al centro dell’attenzione. Magari ancora non si rendeva conto di essere diventato un idolo delle folle. Magari gli era anche capitato ad altri concerti di non essere calcolato e questo può averlo scoraggiato, perché effettivamente, buttato in un angolo com’era, era difficile notarlo. È molto carino, ma forse non spicca come dovrebbe, e volendo riesce a passare inosservato. Ed è questo il motivo per cui mi ha fatto tenerezza: spero che ora però si senta un po’ meno l’“ultimo arrivato”.

Questa è la fine della giornata di Martedì. (Effettivamente è finita con gli scleri in camera con la Giulia e la Nari, ma possiamo anche stendere un velo pietoso a riguardo… tirarsi i peluches a 17-18 anni non è il massimo). Incontrare Amy Lee non è una cosa da poco, né una cosa di tutti i giorni, indi è indubbiamente un evento in grado di rendere una giornata speciale. Senza contare le preziose reliquie quali The Open Door autografato e Missing. Ora, osservando pagina per pagina il booklet del disco, non posso fare a meno di ripensare a quanto Amy sia bella e gentile, a quanto Terry, John, Rocky e Tim siano simpatici e, in particolare, mi viene da sorridere nel vedere la firma di quest’ultimo. Diciamo che è un po’ il mio “protegé”.
Concludo rivolgendomi a Josh, il ragazzo di Amy: sei maledettamente fortunato! Trattala bene e rendila felice. Amala ed ispirala a comporre altre canzoni meravigliose. Ne ha passate tante, ed ora tu devi averne cura, come un fiore raro e delicato, come il più prezioso dei gioielli. Buona fortuna e tanta felicità ad entrambi!

8 comments:

  1. Oddio...quando la descrivi sembri un pò maniaco...O_O

    Bea

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  2. Oh che bello, mi sarebbe piaciuto vederli.. E purtroppo non potrò nemmeno andare al concerto dei Cradle Of Filth.. Comunque mi piace il tuo modo di presentarti, originale :) Prova ad ascoltare gli Anorexia Nervosa ed i Moonspell, sono ottimi gruppi gothik...

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  3. Uddio!! Mi emoziono!! *_*

    Ho letto tutto di fila!! Che sogno!!



    Basta! Ti sto trp invidiando. Passo e chiudo... U.U



    Scherzo! Un bacione!



    Kertina, l'apetta pazzerella

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  4. Per la cronaca, l'ho finito ora...

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  5. bè che dire niente male il concerto..:D che culo che hai avuto!!!

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  6. ma lui è maniaco, nn è che lo sembra... ;D

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  7. Eccomi di nuovo... a commentare la seconda parte! Bellissimo, ti invidio e tutto il resto già lo sai... quindi mi limito a non ferirmi ulteriormente U.U



    Anche a me Tim sta simpatico da quel che dici! Ho sempre fatto il tifo per quelli che se ne stanno un pò in disparte! *_*



    .S.

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  8. ... sine verbis sum...

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