Di nuovo a casa del Procreatore senza nulla da fare. Il motivo che mi ha spinto a venire, stavolta, è stato che non sono ancora riuscito a sistemare il casino del mio iTunes, ergo avevo bisogno del suo portatile per caricarmi le canzoni sull’iPod. Una soluzione temporanea che mi permetterà, quanto meno, di sopravvivere.
Ciò detto, passiamo alle altre cose interessanti che ossessionano la mia mente in questo periodo.
È da poco stato diffuso il video di Lithium, secondo singolo estratto da The Open Door degli Evanescence. La canzone è stupenda e il video non è da meno. È molto invernale e c’è Amy in una foresta ghiacciata, tutta vestita di bianco, che cerca di trovare la sua via per la felicità. Ma c’è anche l’altra Amy, in nero, che affoga nel lago ghiacciato, nel dolore, e in esso desidera restare. Sebbene ci siano alcune reminescenze dei video di Bring Me To Life e Going Under, si adatta perfettamente alla canzone. L’avevo anche messo con il mini-player nella sezione apposita del blog, ma è stato rimosso da YouTube.
La canzone parla essenzialmente della felicità. Essa viene paragonata al litio, una droga, poiché spesso, per un artista, le due cose sono molto simili: la felicità ci pervade, ottenebra i nostri sensi e sembra che ci rubi l’ispirazione. Quando siamo abituati a trarre la nostra ispirazione dal dolore, dal lato negativo della vita, la felicità ci spaventa e, essendo assuefatti al male, la fuggiamo ricercando il confortante – o almeno tale ci pare – abbraccio dell’oscurità. Alla fine, però, Amy decide di lasciarsi andare e provare ad essere felice, scoprendo un modo tutto nuovo di essere ispirata.
Ciò detto, passiamo alle altre cose interessanti che ossessionano la mia mente in questo periodo.
È da poco stato diffuso il video di Lithium, secondo singolo estratto da The Open Door degli Evanescence. La canzone è stupenda e il video non è da meno. È molto invernale e c’è Amy in una foresta ghiacciata, tutta vestita di bianco, che cerca di trovare la sua via per la felicità. Ma c’è anche l’altra Amy, in nero, che affoga nel lago ghiacciato, nel dolore, e in esso desidera restare. Sebbene ci siano alcune reminescenze dei video di Bring Me To Life e Going Under, si adatta perfettamente alla canzone. L’avevo anche messo con il mini-player nella sezione apposita del blog, ma è stato rimosso da YouTube.
La canzone parla essenzialmente della felicità. Essa viene paragonata al litio, una droga, poiché spesso, per un artista, le due cose sono molto simili: la felicità ci pervade, ottenebra i nostri sensi e sembra che ci rubi l’ispirazione. Quando siamo abituati a trarre la nostra ispirazione dal dolore, dal lato negativo della vita, la felicità ci spaventa e, essendo assuefatti al male, la fuggiamo ricercando il confortante – o almeno tale ci pare – abbraccio dell’oscurità. Alla fine, però, Amy decide di lasciarsi andare e provare ad essere felice, scoprendo un modo tutto nuovo di essere ispirata.
Ecco il testo:
Lithium,
Don’t want to lock me up inside lithium,
Don’t want to forget how it feels without lithium,
I want to stay in love with my sorrow.
Oh, but God, I wanna let it go.
Come to bed, don’t make me sleep alone.
Couldn’t hide the emptiness you let it show.
Never wanted it to be so cold,
Just didn’t drink enough to say you love me.
I can’t hold on to me,
Wonder what’s wrong with me.
Lithium,
Don’t want to lock me up inside lithium,
Don’t want to forget how it feels without lithium,
I want to stay in love with my sorrow.
Oh!
Don’t wanna let it lay me down this time,
Drown my will to fly.
Here in the darkness I know myself,
Can’t break free until I let it go,
Let me go.
Darling, I forgive you, after all
Anything is better than to be alone.
And in the end I guess I had to fall,
Always find my place among the ashes.
I can’t hold on to me,
Wonder what’s wrong with me.
Lithium,
Don’t want to lock me up inside lithium,
Don’t want to forget how it feels without lithium,
Stay in love, mh mh…
Ah, I’m gonna let it go.
Don’t want to lock me up inside lithium,
Don’t want to forget how it feels without lithium,
I want to stay in love with my sorrow.
Oh, but God, I wanna let it go.
Come to bed, don’t make me sleep alone.
Couldn’t hide the emptiness you let it show.
Never wanted it to be so cold,
Just didn’t drink enough to say you love me.
I can’t hold on to me,
Wonder what’s wrong with me.
Lithium,
Don’t want to lock me up inside lithium,
Don’t want to forget how it feels without lithium,
I want to stay in love with my sorrow.
Oh!
Don’t wanna let it lay me down this time,
Drown my will to fly.
Here in the darkness I know myself,
Can’t break free until I let it go,
Let me go.
Darling, I forgive you, after all
Anything is better than to be alone.
And in the end I guess I had to fall,
Always find my place among the ashes.
I can’t hold on to me,
Wonder what’s wrong with me.
Lithium,
Don’t want to lock me up inside lithium,
Don’t want to forget how it feels without lithium,
Stay in love, mh mh…
Ah, I’m gonna let it go.
Dopo Lithium, passiamo all’altra mia ossessione: Il Ritratto di Dorian Gray.
Ho iniziato a leggerlo giovedì. Purtroppo non ho tantissimo tempo a mia disposizione, così che la lettura procede un tantino a rilento – infatti, mi trovo a malapena al decimo capitolo. Tuttavia mi sta piacendo moltissimo, tanto che già lo definisco come il miglior libro che abbia mai letto. È tutto permeato di una sottilissima immoralità di fondo, talmente sottile da essere quasi impercettibile. Lord Henry, con i suoi paradossi, le sue frasi a effetto e i suoi ragionamenti immorali, è il personaggio migliore del romanzo, abile burattinaio di ognuna delle situazioni che vengono a crearsi. È intelligente, furbo ed estremamente affascinante.
Dorian è, per come viene descritto, senza dubbio un bellissimo esemplare di uomo. Tuttavia non è altro che un burattino nelle mani di Lord Henry, il quale non fa che proiettare la propria anima nel corpo di Dorian. Questi diviene alquanto interessante quando, in aggiunta alla sua bellezza, inizia a parlare e ragionare come Henry. Non mi sorprende che Sibyl Vane gli sia cascata ai piedi. Poi abbiamo il pittore, Basil… Personalmente, mi divido fra la compassione e l’irritazione nei suoi confronti. È talmente perbenista che, per tutto il libro (finché è in vita) non fa che ripetere “Henry, tu non pensi ciò che hai detto”. È alquanto irritante da questo punto di vista: non vuole ammettere che il suo amico possa essere perverso e amorale.
Purtroppo, però, Dorian Gray è un libro un po’ difficile da capire. La sottigliezza di molte cose non la si riesce ad afferrare al volo, e ci vuole una sensibilità molto particolare per apprezzarlo pienamente. Basil è un esempio lampante, a questo proposito: tutte le persone prive di questa certa sensibilità non riescono a realizzare quale sia realmente il suo rapporto con Dorian, o, se anche ci riescono, lo negano con tutte le forze. È inutile girarci tanto intorno, Basil non è innamorato della bellezza di Dorian, o dell’ispirazione che Dorian gli dà: è innamorato proprio di Dorian – e, azzardo a dire, se non fosse una persona tanto per bene gli salterebbe probabilmente addosso e lo farebbe suo senza troppi complimenti. È palese.
È altresì palese che lo stesso Dorian cade vittima quanto meno di una bella cotta nei confronti di Lord Henry all’inizio del romanzo, quando lo sente parlare e, soprattutto, al pranzo a casa di Lady Agatha. Anche se poi, quando Basil gli fa la confessione, si rende conto che non può essene innamorato a causa del suo cinismo (non so cosa succeda in seguito, per cui per ora ipotizzo).
Ora non mi resta che continuare la lettura del romanzo, apprezzando le doti di Oscar Wilde, che è riuscito a creare un simile capolavoro.
A questo proposito, ho trovato nel libro anche il motivo per cui non mi va di dire il nome di M. ad anima viva. È riassunto perfettamente da una conversazione fra Basil e Lord Henry:
“Sì, è il suo nome. Non volevo dirtelo.”
“E Perché?”
“Oh, è difficile spiegarlo. Quando una persona mi piace in modo particolare, non dico mai ad alcuno il suo nome: mi sembrerebbe di cederne una parte. Mi sono abituato ad amare in segreto: mi sembra questa l’unica cosa che possa dare una meraviglia o un mistero alla vita moderna. La cosa più comune diventa preziosa se appena si sa celarla.”
Ecco perché mi limito a scrivere solo la tua iniziale: non voglio dividerti con nessuno che non possa capire quanto pensare a te mi rallegri in questo periodo non propriamente ottimo.
Ho iniziato a leggerlo giovedì. Purtroppo non ho tantissimo tempo a mia disposizione, così che la lettura procede un tantino a rilento – infatti, mi trovo a malapena al decimo capitolo. Tuttavia mi sta piacendo moltissimo, tanto che già lo definisco come il miglior libro che abbia mai letto. È tutto permeato di una sottilissima immoralità di fondo, talmente sottile da essere quasi impercettibile. Lord Henry, con i suoi paradossi, le sue frasi a effetto e i suoi ragionamenti immorali, è il personaggio migliore del romanzo, abile burattinaio di ognuna delle situazioni che vengono a crearsi. È intelligente, furbo ed estremamente affascinante.
Dorian è, per come viene descritto, senza dubbio un bellissimo esemplare di uomo. Tuttavia non è altro che un burattino nelle mani di Lord Henry, il quale non fa che proiettare la propria anima nel corpo di Dorian. Questi diviene alquanto interessante quando, in aggiunta alla sua bellezza, inizia a parlare e ragionare come Henry. Non mi sorprende che Sibyl Vane gli sia cascata ai piedi. Poi abbiamo il pittore, Basil… Personalmente, mi divido fra la compassione e l’irritazione nei suoi confronti. È talmente perbenista che, per tutto il libro (finché è in vita) non fa che ripetere “Henry, tu non pensi ciò che hai detto”. È alquanto irritante da questo punto di vista: non vuole ammettere che il suo amico possa essere perverso e amorale.
Purtroppo, però, Dorian Gray è un libro un po’ difficile da capire. La sottigliezza di molte cose non la si riesce ad afferrare al volo, e ci vuole una sensibilità molto particolare per apprezzarlo pienamente. Basil è un esempio lampante, a questo proposito: tutte le persone prive di questa certa sensibilità non riescono a realizzare quale sia realmente il suo rapporto con Dorian, o, se anche ci riescono, lo negano con tutte le forze. È inutile girarci tanto intorno, Basil non è innamorato della bellezza di Dorian, o dell’ispirazione che Dorian gli dà: è innamorato proprio di Dorian – e, azzardo a dire, se non fosse una persona tanto per bene gli salterebbe probabilmente addosso e lo farebbe suo senza troppi complimenti. È palese.
È altresì palese che lo stesso Dorian cade vittima quanto meno di una bella cotta nei confronti di Lord Henry all’inizio del romanzo, quando lo sente parlare e, soprattutto, al pranzo a casa di Lady Agatha. Anche se poi, quando Basil gli fa la confessione, si rende conto che non può essene innamorato a causa del suo cinismo (non so cosa succeda in seguito, per cui per ora ipotizzo).
Ora non mi resta che continuare la lettura del romanzo, apprezzando le doti di Oscar Wilde, che è riuscito a creare un simile capolavoro.
A questo proposito, ho trovato nel libro anche il motivo per cui non mi va di dire il nome di M. ad anima viva. È riassunto perfettamente da una conversazione fra Basil e Lord Henry:
“Sì, è il suo nome. Non volevo dirtelo.”
“E Perché?”
“Oh, è difficile spiegarlo. Quando una persona mi piace in modo particolare, non dico mai ad alcuno il suo nome: mi sembrerebbe di cederne una parte. Mi sono abituato ad amare in segreto: mi sembra questa l’unica cosa che possa dare una meraviglia o un mistero alla vita moderna. La cosa più comune diventa preziosa se appena si sa celarla.”
Ecco perché mi limito a scrivere solo la tua iniziale: non voglio dividerti con nessuno che non possa capire quanto pensare a te mi rallegri in questo periodo non propriamente ottimo.
cazzo sei, uno wicca?
ReplyDeletew satana
PS sei troppo serio
non cogli l'umorismo
Mmh .. Beato te .. Sarei ugualmente nostalgico se non peggio, se fossi andato al concerto del mio gruppo preferito .. ( cosa che comunque sta nei primi posti nella mia lista di cosa da fare prima di morire ._. )
ReplyDeletePer quanto riguarda il litio .. Io sapevo che fino a poco tempo fa era un a medicina usata per le malattie mentali .__. Magari sono disinformato .
Anzi, ripesandoci, " medicina mentale " non esclude il termine " droga " ._. No ?
Long live Vampires
Bises
Nicho alias Kyle alias Cain ( l'ultimo arrivato tra i miei soprannomi )