Thursday, 30 November 2006

Thoughts Entangled - Part 2

Stamattina a scuola ho finito di leggere Il Ritratto di Dorian Gray. Confermo il mio giudizio di miglior libro che abbia mai letto. Mi è entrato in testa, mi sta avvelenando e mi sto quasi pentendo di averlo prestato a Beatrice invece di iniziare subito rileggerlo. Comunque l’attesa non farà che aumentare il piacere che proverò nel tenerlo in mano di nuovo.
Confermo pienamente quanto detto in precedenza: Basil, omosessuale o bisessuale che fosse, amava Dorian. E, ironia della sorte, per causa sua ha trovato la morte. La mia simpatia per Dorian è andata aumentando nel corso del romanzo: la sua sfrenata avidità nel collezionare i suoi soggetti di studio, il modo in cui ha contaminato e distrutto le vite dei suoi amici, il ricatto fatto al chimico, l’astuzia nel trovarsi di fronte al fratello di Sibyl, la fortuna sfacciata nel vederlo morire per caso e, ciliegina sulla torta, la dimostrazione della natura completamente malvagia della sua anima, che rivela per mera ipocrisia e curiosità per l’ennesima nuova esperienza il risparmiare dalla corruzione Hetty la contadinella. Il suo essere totalmente negativo, unito alla sua straordinaria bellezza, sono sufficienti motivi per rimpiangere il fatto che sia solo un personaggio letterario.
Se non fosse stato per i rimorsi della coscienza e per l’unico errore, ovvero l’omicidio di Barsil, la sua vita sarebbe stata perfetta: ha provato ogni esperienza della vita, si è immerso in ogni peccato, è rimasto giovane e bello sino alla morte (perché ha ripreso il suo aspetto solo dopo aver pugnalato il quadro ed essere conseguentemente morto). È stato amato, ha amato, ha trovato un’amicizia speciale (Lord Henry), è stato preso a modello ed additato a sottolineare che ha fatto grandi cose. In breve, ha vissuto pienamente.
Ho apprezzato tutto il libro, sebbene un paio di capitoli scorressero più lentamente: quello in cui troviamo Sibyl alle prese con i parenti e quello in cui vengono enumerati gli studi cui si dedica Dorian, sebbene abbia letto avidamente il nome di ogni pietra preziosa,
ogni tessuto, ogni personaggio storico o letterario cercando di vederli con la mente intossicata del protagonista. Ho apprezzato particolarmente i primi, in cui i personaggi vengono presentati e il penultimo, ovvero l’ultima sera da Lord Henry: ho trovato questo capitolo quasi struggente. È delicato, malinconico, con Henry che ammira Dorian poiché ha mantenuto intatta la propria bellezza e Dorian che tenta ingenuamente di redimersi. Sebbene entrambi siano profondamente perfidi, c’è un sottile affetto che permea l’atmosfera, che mi ha spinto a scorgere una certa tenerezza fra i due (anche qui ci vuole una sensibilità particolare per notarla). Se Wilde non fosse vissuto nell’età Vittoriana, ritengo che l’avrebbe fatta terminare con la sua legittima coronazione: un bacio, inconsciamente d’addio, fra i due.

Ciò detto, devo essere sincero e dire che questo libro una fregatura la presenta: volevo scrivere qualche citazione sul blog, ma sarebbe da citare per intero. Non so, quando tornerà in mio possesso vedrò di selezionare un po’.

2 comments:

  1. Lessi questo capolavoro molti anni fa (uhm... questa frase non mi piace: sembro vecchia... ) ma sentirtene parlare così tanto e così appassionatamente ha riacceso in me il desiderio di entrare di nuovo in contatto con questi personaggi meravigliosi. Peccato che non ho tempo! Lo divorerei questo libro! E' assurdamente bello!

    Quasi quasi vado a leggerne un paio di capitoli proprio adesso... XD



    Simy

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  2. Un giorno lo saprò a memoria in 2 lingue.

    Colgo l'occasion per dire che, una volta scoperto, non puoi far altro che amarlo. Un arma a doppio taglio: seducente e affilata.

    Wilde un mago, un torturatore, un genio perfetto,

    un genio (per certi versi)

    incompreso

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